1. Appartamento all'ultimo piano - 3


    Data: 26/12/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad

    Il giorno successivo passò in uno stato di eccitazione febbrile, facilmente immaginabile. Per quanto etero Miljan potesse essere, ormai non avevo dubbi che non si faceva problemi a spassarsela anche con un uomo. Si era inculato Mauro, si era fatto sbocchinare da me…
    
    D’accordo, la prima volta potevo averlo coinvolto io con la mia spudorata esibizione, ma la seconda volta era venuto lui, e sapeva benissimo dove stava andando, da chi, e cosa era probabile che trovasse. Non era pensabile che avesse solo voglia di bere un bicchiere di vino in compagnia. Qualcosa mi diceva che Miljan aveva capito da un pezzo l’interesse che provavo nei suoi confronti. Certo, dovevo stare molto attento a non pretendere niente, né aspettarmi niente da lui; come dovevo stare attento a non mettere mai in crisi la sua certezza di essere maschio etero, il cui interesse prevalente erano le donne.
    
    Ma queste sono fisime che ho sempre lasciato alle checche politicamente impegnate e politicamente corrette: al di là della simpatia a livello personale che provavo per lui, quello che mi interessava era il suo cazzo e finché me ne avesse concesso l’usufrutto, il resto poteva andare a farsi fottere!
    
    Le ore non passavano mai, i minuti erano più lunghi di un secolo, mentre io mi sentivo rimescolare tutto in attesa della sera, in cui avrei avuto la possibilità di godermi nuovamente l’uccellone di Miljan e forse coronare il mio sogno supremo di accoglierlo nel culo!
    
    Trascorsi il pomeriggio a prepararmi al ...
    ... grande evento… voglio dire, passai qualche tempo a massaggiarmi il buco del culo, a ungerlo di creme emollienti ed idratanti, a dilatarmelo con dildi di varia grandezza, in modo che fosse morbido e cedevole ad un’eventuale penetrazione. Volevo che avesse la sensazione che stesse affondando il cazzo in una figa di burro!
    
    Un simile pensiero, chissà perché, mi eccitò terribilmente… affondare il cazzo in una figa di burro! E già me lo sentivo, quel mangano, scorrere caldo e poderoso attraverso la porta spalancata dello sfintere, affondarmi nel retto, riempirmi fino allo spasimo.
    
    Ad un certo punto, mi resi conto che dovevo smetterla, altrimenti non ce l’avrei fatta ad arrivare fino a sera. Così mi feci una doccia e mi vestii per l’occasione. Oddio, vestire… una canottierina fino all’ombelico, che mi lasciava il sedere completamente scoperto, e un miniperizoma col triangolino davanti talmente sottile da essere in pratica trasparente! Più troia di così…
    
    Finalmente, si avvicinò l’ora in cui Miljan sarebbe rientrato: immaginai che sarebbe salito nel suo appartamento, avrebbe fatto una doccia e poi sarebbe venuto subito da me, impaziente pure lui di riprendere i nostri… discorsi. Corsi a prendere un DVD, ovviamente etero, caso mai ci fosse stato bisogno di un incentivo psicologico all’azione, e lo misi in bella mostra sul tavolinetto; poi mi appostai dietro la finestra, per spiarne l’arrivo.
    
    Per arrivare, arrivò, puntuale anche, ma accompagnato da quattro o cinque dei suoi ...
«1234»