1. Appartamento all'ultimo piano - 3


    Data: 26/12/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad

    ... la sua penetrazione sicura e incontrastata nella mia figa di burro. Infine sentii i peli del suo pube sfregarmi morbidi contro le natiche e capii che era dentro tutto. Allora, quasi a sincerarmene, mi allungai una mano in mezzo alle gambe e tastai la base del suo cazzo stretta dal mio sfintere, tastai le sue palle umide e contratte dal piacere che sfioravano le mie… Mi sembrava tutto così incredibile.
    
    “Sei caldo.”, mormorò Miljan e, in risposta, io spinsi indietro, macinandogli contro col bacino.
    
    Lui gemette e cominciò a fottermi. Ma non era così che volevo. Mi raddrizzai e mi addossai a lui, senza farmi uscire il suo cazzo dal culo e passandogli le mie braccia dietro la schiena per tenerlo stretto.
    
    “Cosa c’è?”, chiese lui, stringendomi a sé.
    
    “Andiamo in camera, - gli risposi – facciamolo sul letto…”
    
    Allora, stretti l’uno all’altro, senza scollegarci e coordinando i nostri movimenti… gamba destra avanti, gamba sinistra… raggiungemmo lentamente la camera. Sempre attento a non farmelo uscire dal culo, salii sul letto e lui mi venne dietro, mi si piazzò addosso a cagnolina e diede inizio alla monta. Il suo bacino si muoveva avanti e indietro con movimenti sicuri e controllati, il suo cazzo mi scivolava con maschia determinazione dentro e fuori il condotto aperto; il mio sfintere in fibrillazione si sdilinquiva a quell’energico massaggio. Il suo petto mi poggiava sulla schiena, trasmettendomi come colpi di tamburo i battiti del suo cuore, la sua testa mi poggiava ...
    ... sulla spalla premuta alla mia… Sentivo nell’orecchio i suoi gemiti caldi…
    
    “Mi piace tuo culo…”sospirò ad un tratto e mi morse leggermente la spalla.
    
    Poi cominciò ad ansimare forte, i suoi affondi si fecero più rapidi e scomposti… un gemito sordo gli gorgogliò nella gola fino a diventare un grugnito!
    
    “Agh!”, fece e raddrizzò il busto, afferrandomi in vita con le mani, mentre mi si schiantava sul culo con un ultimo affondo e nel medesimo istante sentivo contro l’anello dello sfintere le pulsazioni del suo cazzo in orgasmo e gli spasmi del flusso eiaculatorio.
    
    Subito dopo mi si abbatté addosso, stringendomi forte, sempre col bacino premuto sul culo e sempre con le pulsazioni e gli spasmi di quell’interminabile sborrata.
    
    Non aveva ancora finito, che si rovesciò di fianco, trascinandomi con sé, poi mi afferrò inaspettatamente il cazzo e mi masturbò con furia. Non gli ci volle molto, dopo una giornata del genere: con uno spasmo e un gemito d’agonia, sborrai anch’io, stritolandogli il cazzo ancora tutto affondato nel mio culo.
    
    Restammo così, esausti e ansimanti, finché il suo nerchio si smosciò del tutto e mi scivolò fuori dal culo. Immediatamente strinsi il buco per non farmi uscire quel clistere di sborra, che volevo tenermi dentro fino alla mattina dopo.
    
    A quel punto, mi girai e lo abbracciai. Miljan ebbe un attimo di esitazione, poi ricambiò il mio abbraccio e mi diede un bacio sulla guancia.
    
    “Ti è piaciuto?”, gli chiesi.
    
    Lui sorrise e annuì.
    
    “Tuo ...