1. Lo spettro di Alessia


    Data: 27/12/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: DemoneDelsilenzio

    ... ostruita dalla palla. Fu afferrata e sbattuta sul materasso, le ginocchia sul pavimento, e qui venne immobilizzata dalla coperta. Chiuse gli occhi tremante e avvertì il suo vestito scostarsi, come se una folata di vento gentile glielo stesse scompigliando. Percepì l'aria che entrava dalla finestra accarezzarle le natiche nude. Dopo un breve istante si udì un suono secco, come un fulmine che colpisce un'antenna: e il dolore esplose nel fondo-schiena di Alessia, che urlò per la terza volta. Si girò giusto in tempo per vedere la padella vorticare per aria come brandita da un giocatore di baseball pronto a battere una palla curva. *PAK* sentì il suo sedere esplodere di nuovo per l'impatto e lo sentì arrossarsi. La tortura continuò per alcuni inesorabili secondi. Come se la forza misteriosa che animava gli oggetti la stesse mettendo alla prova. Ad Alessia tornarono in mente i momenti del suo tentato suicidio, il frammento della bottiglia con la lettera "V", la corda recisa e infine quella situazione. Intuendo i suoi pensieri la padella si fermò e rimase sospesa per aria. "Amore sei tu vero?" pensò Alessia, il cuore che le palpitava a mille. *PAK* la padella le schiaffeggiò una natica con forza facendola sobbalzare. "Perdonami: Padrone sei tu vero?" si corresse lei. Per tutta risposta la padella si limitò a fluttuare placida sopra di lei. "Sei tornato per me? Dimmi cosa vuoi che faccia! Oh mi sei mancato così tanto" avrebbe voluto dire lei, ma le uscì un "mmmafffo...effe...fei". ...
    ... La padella sembrò capire lo stesso, tanto che rimase per qualche istante sospesa. Poi calò e colpì nuovamente il posteriore di Alessia, questa volta con enfasi particolare. Alessia intuì: quel gioco era sempre piaciuto al suo ragazzo. Amava sentirla contare le frustate che riceveva, fintanto che la voce non si spezzava e i singhiozzi non iniziavano a toglierle il fiato. "uo" scandì lei ad alta voce. Si sentiva stupida a pronunciare come una bambina, ma la palla non le permetteva di essere più chiara. La padella iniziò a percuoterla ritmicamente e ad ogni impatto lei proclamava ad alta voce il conteggio. "PAK...ue...PAK...fre...PAKfuaffro..." Il tormento continuò per una ventina di colpi mentre lei contava sempre più penosamente, sbavando e tirando su con il naso. Se era davvero Vittorio non aveva perso il suo smalto, la percuoteva con la stessa sadica passione con la quale la martoriava in vita. D'un tratto la coperta la lasciò andare e le manette la sollevarono dal letto di peso. Si lasciò guidare docilmente per la stanza finché non venne spinta in modo deciso contro l'armadio di legno. Qui i vincoli si fissarono sopra la sua testa e lei rimase in punta di piedi, inerme, a fissare la stanza illuminata dalle candele. Pensò che tutti quei lumi sembravano degli spettatori accorsi al circo per gustarsi uno spettacolo, quando vide il baluginio di una lama volteggiare davanti al suo naso. Sgomenta Alessia guardò un set di coltelli da cucina affilati come rasoi volteggiare davanti ...
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