1. Lo spettro di Alessia


    Data: 27/12/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: DemoneDelsilenzio

    ... alla sua faccia. Con gli occhi resi enormi dalla sorpresa e dall'ansia, sentì le lame accarezzarle la pelle nuda delle braccia, delle ascelle e del collo. Poi scesero più in basso stimolandole le parti interne delle cosce e le caviglie con piccole carezze delle estremità appuntite. Le guardò allontanarsi al centro della stanza dove si misero in fila, disponendosi come un plotone di esecuzione. La padella la colpì ripetutamente su una coscia finché Alessia non allargò le gambe fino a formare una Y rovesciata. Poi il fruscio delle tende cessò e l'unico rumore nella stanza rimase il respiro nasale e affannoso della ragazza, lo sguardo fisso sulle lame. Di queste una era puntata nella sua direzione, immobile come una tigre acquattata e pronta a colpire. Ci fu un sibilo e un sordo *STUNK* e il coltello si conficcò nell'armadio proprio sotto l'ascella sinistra di Alessia. Lei urlò di sorpresa e per lo spavento, ma rimase immobile. "Padrone no ti prego, farò tutto quello che desideri!" urlò attraverso la palla, gli occhi pieni di lacrime. Per tutta risposta un altro coltello partì sibilando dalla postazione e si conficcò con violenza. Lei abbassò lo sguardo e vide il suo vestitino trafitto all'altezza del suo fianco, la punta del coltello saldamente conficcata nel legno e nella stoffa. Quando rialzò lo sguardo vide una terza lama passarle a meno di un dito di distanza dal suo occhio sinistro, piantandosi saldamente di fianco al suo orecchio. Si vide riflessa nell'acciaio, il ...
    ... terrore nei suoi occhi, la fronte grondante sudore. "Ti prego Padrone, basta!". Ma una quarta lama le baciò docilmente il collo proprio dove lui era solito posare le sue labbra quando stavano a letto. Dopo un breve istante due coltelli si piantarono saldamente fra le sue gambe mantenendole divaricate. Un soffio di vento le alzò la gonna e con un brusco movimento le sue mutandine calarono di qualche centimetro mettendo in evidenza la pelle rosea del suo pube contro lo scuro legno dell'armadio. Col respiro affannoso Alessia rimase impotente a guardare l'ultima lama schiantarsi con un secco *STUNK* fra le sue labbra. Un brivido la percorse per intero e le sue ginocchia cedettero lasciandola cadere e sorretta unicamente dalle manette saldamente ancorate sopra la sua testa. Rimase con gli occhi chiusi in quella posizione, l'unico movimento era il tremore del suo corpo. Poi le lame la liberarono dal loro freddo abbraccio e Alessia sentì la cinghia dietro la sua nuca allentarsi e liberarle la bocca dalla palla. Respirando a pieni polmoni l'aria fresca, Alessia sentì anche che i polsi erano stati rilasciati dal morso implacabile dell'acciaio, e le braccia le ricaddero lungo i fianchi. Per un attimo pensò che tutto quello poteva essere uno scherzo della sua mente. Sentiva il legno alle sue spalle e pensò che era semplicemente caduta dalla scala e ora giaceva sdraiata sul pavimento del pianterreno, magari in una pozza di sangue. Aprì gli occhi e il suo sguardo abbracciò nuovamente il circolo ...
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