1. La maestra.


    Data: 27/12/2020, Categorie: Prime Esperienze Autore: Michelangelo69, Fonte: Annunci69

    Seguo la lezione con falso interesse.
    
    L’ insegnante, ignara dei miei reali pensieri, guarda la classe segnando di tanto in tanto sulla lavagna le date più rilevanti a livello storico.
    
    Non mi perdo nulla nelle sue movenze osservando la gonna assecondare sinuosa i suoi spostamenti, per non parlare della camicetta tesa all’ inverosimile per merito di quel seno fantastico…
    
    Non posso non fantasticare su come le infilerei la mano risalendo lungo l’ interno delle cosce, fin su alle mutandine, ammesso che le porti, per poi giocherellare lungo i bordi con le dita fino ad infilarle sotto, accarezzandole il pelo!
    
    Sempre che non si depili…
    
    Ormai so come sono le donne, da quando ho scoperto che mia zia Rossana ama prendere il sole nuda in cima al prato, oltre lo steccato, dove il fitto del bosco e la siepe creano un riparo da occhi indiscreti, da tutti tranne i miei, visto che nascondendomi da mio zio dopo avergli fregato le fragole, ero andato a ficcarmi proprio fra quei rovi al limite della vegetazione, trovando uno strano passaggio nella vegetazione che mi permetteva di passare dalla proprietà dei miei a quella dei parenti senza essere visto.
    
    E guardando la zia, ho iniziato a masturbarmi, ricordo ancora quella volta, quando vedendola allontanarsi dal giardino, avevo finto di andare a giocare a pallone, infilandomi lesto nel mio pertugio…
    
    Che sorpresa era stata vederla nuda con mio zio che la scopava!
    
    Certo che la mia maestra Monica è molto più giovane, non ha ...
    ... manco quarantanni, è bellissima e sotto quella camicia chissà che tette!!
    
    Ho la gola secca, i pantaloni gonfi e sento il cuore battere all’ impazzata al solo pensiero!
    
    Guardo di sbieco l’ orologio sul muro al lato della scrivania, segna l’ una, la lezione sta per finire e tra poco lei andrà via, ed io dovrò attendere giovedì per rivederla... quando d’ un tratto mi sento osservato.
    
    “Daniele!” Esclama lei osservandomi “Mi sembri strano oggi, ti senti bene?”
    
    Destandomi al richiamo del mio nome, con la tranquilla faccia tosta che mi ritrovo annuisco con leggerezza.
    
    “Vede signora maestra...” inizio prendendo tempo “...non capisco perché Annibale al posto d’ attaccare immediatamente Roma diede, di fatto, il tempo per organizzare una difesa!”
    
    Illuminandosi a tale frase per la mia attenzione, posando il gessetto, con mio immenso stupore la vedo avvicinarsi al mio banco, piegandosi su di me mentre le sue dita scorrono sulle pagine del libro di storia, indicandomi il punto dove gli invasori erano accampati, la distanza dalla capitale romana e gli ostacoli orografici presenti snocciolando nel contempo i problemi logistici, la stanchezza dovuta all’ attraversamento delle Alpi con gli elefanti, delle battaglie sostenute e la necessità di rifornirsi d’ acqua e cibo prima dell’ assalto finale, senza contare la volontà del condottiero di conquistare più territorio possibile virando a sud convinto che Roma sarebbe caduta comunque.
    
    La sento parlare quasi emozionata dal mio ...
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