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I vicini froci
Data: 03/01/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: Foro_Romano
... sul letto e gli si avvicinò per guardarlo da vicino. "E' la prima volta, vero? Ti si legge in faccia. Stai tranquillo. Se ti piace e ne hai voglia sarà tutto più facile. Lasciati andare al desiderio". Lui lo fece. Si inginocchiò a fianco e cominciò ad accarezzare quel corpo fantastico. Saliva e scendeva con la mano sul torace, quasi a levigarlo, ma non aveva il coraggio di andare più giù, dove ormai l'attendeva una verga al massimo della tensione, con tutte le vene in evidenza. Il maschio gli prese la mano e l'appoggiò sopra. Gliela fece toccare e l'accompagnò per un po' in un saliscendi che continuò da solo. "Prendilo in bocca. Ti piacerà". Non se lo fece ripetere. Quanto era buono! Era anche bagnato da un po' di precum. E con la bocca continuò quello che aveva fatto con la mano. "Muovi la lingua. Succhia... succhia. Siiii... Leccami i coglioni, adesso" e lui eseguiva puntualmente. "Siiii... Ritorna al cazzo... Dai, succhia, prendilo tutto, fino in fondo... Siii, cosiii, bravo... Prendine più che puoi - e lui si smascellava per accontentarlo - Cosiii, cosiii, siiiii... uhhhh... ahhh che bravo... sei un sugamichia nato... continua... ancora... siiiii..." La foja aveva preso il sopravvento. Ormai era scatenato. Pompava e si infilava quella nerchia enorme fin giù nella gola per un po' e poi tornare a galla a riprendere fiato, più e più volte. La saliva gli usciva copiosa ad ungere quell'attrezzo meraviglioso, la vera fonte del piacere. "L'hai mai preso nel ...
... sedere?". Sospese per un attimo quel piacevole lavoro, lo guardò un attimo in silenzio. Pensò che non doveva essere facile prendersi dentro quel grosso palo, che sarebbe stato doloroso. "No", rispose titubante. Quasi a leggergli il pensiero, "Vedrai, non sarà molto doloroso. All'inizio un po' ma, se lo desideri veramente, superato quel primo momento, tutto sarà più facile". Acconsentì. Lo fece mettere a pecorina sul pavimento. Gli aprì le chiappette e ci sprofondò la faccia, allungando la lingua per umettagli il buco. "Mmmmmm, che buon profumo di carne giovane", pensò il maschio. Anche quell'intrusione nelle sue parti più intime fu una cosa nuova. Gemette. La lingua, poi, che gli vellicava l'orifizio era sublime. Glielo bagnava, ne alleggeriva la tensione muscolare, tanto che alla fine era lì che boccheggiava aprendosi e chiudendosi come a chiedere di essere soddisfatto. Fu prima un dito bagnato a farsi strada, fu facile, non sentì nulla di doloroso. Dopo un po' seguì un secondo dito. Questa volta sentiva chiaramente il fastidio di un'intrusione, ma dolore no, non ce n'era. Per paura che un terzo dito potesse fargli dire di smettere, l'uomo decise di passare subito all'azione. Si tirò su, prese da un cassetto un tubetto di crema e tornò in ginocchio dietro a Stefano. Riprese a girargli fuori e dentro due dita, questa volta per mettergli la crema untuosa, di cui ricoprì anche il suo membro duro come il marmo. Appoggiò la cappella al buchino intatto. "Lo vuoi ...