1. Livia, epilogo


    Data: 03/01/2021, Categorie: Trans Autore: Danytrv, Fonte: Annunci69

    Da settimane cercavo lavoro, economizzavo ogni centesimo dei 5000 euro che “ benignamente” mi erano stati elargiti quando ero stata lasciata da Maurizio. Ora vivevo in un appartamentino in periferia e nell’esigenza di lavorare mi scontrai con la discriminazione, ad ogni colloquio quando l’esaminatore leggeva il mio nome invariabilmente diceva che mi avrebbe fatto sapere. A volte si scusavano imbarazzati, altre commentavano con battute salaci ed altre ancora facevano proposte. Dopo innumerevoli rifiuti mi fu offerto un posto di cameriera a patto di essere carina con il proprietario. Ero talmente disperata, in banca restavano alcune centinaia di euro, ed a malincuore accettai. Mi portò nel retro del locale, si abbassò i pantaloni e tirando fuori il cazzo disse “ Lecca!” L’idea mi ripugnava e lui mi faceva ribrezzo ma avevo bisogno di quel lavoro così mi inginocchiai ed avvicinai la bocca al cazzo percependone l’odore forte, la sua mano spinse sulla nuca e premette la cappella sulle labbra. Chiusi gli occhi e lo presi in bocca, succhiai e leccai la cappella mentre lui m’insultava dandomi della troia bocchinara, spingeva il bacino bloccandomi la testa e la cappella arrivava fino in gola mi sentivo violentata ma sopportai. Lo tolse di bocca mi fece alzare e piegare su di un tavolo, sollevò la gonna, abbassò il collant e lo slip, la sua mano strinse con forza la natica, mi sputò sull’ano, poi posizionò la cappella sul buchino e spinse con forza violandomi e facendomi male. Mi ...
    ... lamentai “ Mica sei vergine, non fare scene! Chissà quanti cazzi hai preso!” Avrei voluto non essere li, avevo lo stomaco chiuso dalla rabbia, sentivo i suoi insulti e le sue sudice mani toccarmi. Strinse con forza un seno facendomi male e quando mi lamentai disse “ Pensavo fossero finte!” scostò la maglia e infilò la mano nel reggiseno palpandomi. Continuò a scoparmi muovendosi velocemente senza curarsi di me e finalmente venne. Si sfilò, passò il cazzo sulle natiche e mentre mi pulivo e tiravo su slip e collant disse “ Sei proprio una brava puttana, torna verso le 18 e se mia moglie è d’accordo ti assumiamo!” Mi girai di scatto dicendo che non era questo il patto ma lui ridendo replicò “ Anzi non tornare affatto, una come te è meglio non averla qui!” Nel frattempo si era tirato su i pantaloni e mi spinse fuori dicendo “ Sparisci puttana!” L’odiai ma che potevo fare? Denunciarlo o dire tutto alla moglie? Chi mi avrebbe creduto!
    
    Il 21 dicembre, ricordo perfettamente la data, ero in uno stato di prostrazione.
    
    L’ostracismo e la cattiveria della gente mi feriva, la notte piansi lungamente senza prendere sonno. La mattina feci una doccia e passando davanti allo specchio mi vidi! Ero alta e slanciata, un seno pieno e sodo, vita stretta, fianchi modellati e tondi, gambe affusolate, pelle bianca e liscia, viso dolce e delicato, occhi grandi e labbra piene ben disegnate. La chirurgia mi aveva trasformata in una bella ragazza ma per gli altri non lo ero.
    
    Pioveva e grosse gocce ...
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