1. Livia, epilogo


    Data: 03/01/2021, Categorie: Trans Autore: Danytrv, Fonte: Annunci69

    ... guardandomi disse “ Sarai bellissima!”
    
    Raggiungemmo l’hotel su un motoscafo Aurelio diede i nostri documenti al concierge ed io mi aspettavo il solito sguardo ironico invece nulla, ci consegno le chiavi ci sorrise, disse che le stanze erano adiacenti ma non comunicanti come richiesto e ci augurò buona permanenza. Possibile non avesse notato che ero una trans? Portarono le valigie nelle nostre stanze ed Aurelio disse “ Ci vediamo verso l’una per il pranzo, ora devo riposare un po’” Si avvicinò e mi diede un casto bacio sulla fronte ed entrai nella mia stanza, restai senza parole abbacinata dalla lussuosità della stanza, sul tavolo un mazzo di rose lusso. Visitammo la città e la sera mi prese in giro quando a cena fui in imbarazzo trovandomi davanti una fila infinita di bicchieri e di posate e non sapendo quali usare. Mi aveva trasportato in un mondo fatto di eleganza e ricchezza a cui non ero abituata. Perchè faceva questo? Non sapevo rispondere a questa domanda.
    
    La notte della vigilia indossai lo splendido vestito che mi aveva regalato, il vestito mi fasciava il corpo, il corpetto mi stringeva la vita ed i fianchi, il seno stretto sembrava volesse esplodere e ad ogni passo lo spacco si apriva lasciando vedere una generosa porzione della coscia. Aurelio mi sussurrò “ Abbiamo sbagliato a prendere questo vestito, ora tutti ti staranno con gli occhi addosso!” Perplessa sorrisi. La serata fu bellissima il ristorante dove aveva prenotato ci servì una cena deliziosa, poi si ...
    ... aprirono le danze e lui mi fece ballare. Quando ci sedemmo un ragazzo della mia età si avvicinò invitandomi. Guardai Aurelio che assentì sorridendo. Ballai con lui e con altri mentre Aurelio mi guardava. A tarda notte rientrammo e davanti alla mia stanza mi ringraziò per la serata augurandomi la buona notte senza chiedere di entrare, mi sentivo come Cenerentola al palazzo reale e lui era il mio principe azzurro. Ero felice per la prima volta dopo tanto tempo.
    
    Il 27 tornammo a Roma, parlammo poco durante il viaggio e quando ci salutammo disse “ Livia, domani sarò molto impegnato ma ti chiamerò lo giuro!” mi salutò con questa frase.
    
    L’indomani attesi la sua telefonata, a sera provai a chiamarlo ma riappese, ma cosa pensavo? Uno come lui con una come me? Si era concesso una distrazione, un diversivo ed ora si era stancato. Mi ero illusa per l’ennesima volta! Il campanello suonò, corsi ad aprire convinta fosse lui invece era la mia vicina che mi chiedeva una cipolla. Alle 23 mi coricai e mi appisolai. Sobbalzai quando il cellulare suonò, era l’una di notte. “ Pronto! Livia? Scusa l’ora ma non volevo che pensassi che mi sono dimenticato di te. E’ che abbiamo lavorato fino a poco fa e non mi sono reso conto che… Scusa!” Quel senso di pesantezza che avevo sullo stomaco sparì istantaneamente, gli dissi di non scusarsi. “ Senti, domani mattina alle 9 hai un appuntamento per un colloquio” mi diede l’indirizzo suggerendo di vestirmi bene e di essere puntuale, chiesi informazioni ma ...
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