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Seconda esperienza al cinema
Data: 03/01/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: PinoDell99
... corridoio con due tende semiaperte dalle quali provenivano dei suoni inequivocabili e un bagliore che cambiava continuamente. Entrato in sala fui costretto a fermarmi per far abituare la vista. Temevo di andare a sbattere da qualche parte. La scena che vidi sullo schermo catturò la mia attenzione: una bionda inginocchiata tra due uomini nudi leccava e succhiava i loro cazzi. Non avevo mai visto una scena del genere. Non riuscivo a staccare gli occhi dallo schermo. Intanto la vista cominciò ad abituarsi alla penombra e mi accorsi che c’erano diversi posti liberi davanti a me, a metà circa della sala. Mi venne in mente quello che mi aveva detto il tipo fuori dal cinema. Calcolai che mi sarei seduto abbastanza distante dalla terzultima fila. Presi posto e continuai a guardare il film. Mi sembrò fantastico, beata gioventù, con delle scene di sesso esplicito che mi eccitarono in maniera incredibile. Ogni donna nel film mi sembrava stupenda. Tette, culi, fiche, cazzi, penetrazioni, pompini. Ero letteralmente imbambolato. Mi accorsi che qualcuno si era seduto vicino a me solo quando mi sussurrò: “ti sei deciso ad entrare, allora?”. Mi girai di scatto e mi resi conto che era seduto al mio fianco. Non risposi, mi limitai a scrollare le spalle e a tenere lo sguardo fisso sullo schermo. Avvertivo il suo sguardo curioso. Mi chiese: “ti piace?”. Feci un segno di assenso. Dopo qualche minuto avvertii uno sfregamento della sua coscia sulla mia. Strinsi le gambe per allontanarmi dal ...
... contatto ma, dopo pochi secondi, la sentii di nuovo vicina alla mia. Sentivo il calore attraverso la stoffa dei pantaloni. Pensai di alzarmi e cambiare posto ma, ormai, anche la mia eccitazione era arrivata alle stelle. Sentivo il mio cazzo scoppiare per quanto era diventato duro. Lo lasciai fare. Continuò così per qualche minuto poi, un altro sobbalzo. La sua mano sulla mia coscia. Risaliva lentamente verso il mio cazzo. Non sapevo cosa fare. Rimasi immobile e, appena mi strinse il cazzo duro attraverso i pantaloni, mi sentii come la preda nelle mani del cacciatore. Ci sapeva fare. Non mi ero accorto che si era slacciato i pantaloni se non quando, presa una mia mano, la portò sul suo cazzo nudo. La prima cosa che mi colpì fu quanto fosse caldo. E liscio. E duro. Non dovette certo pregarmi per farselo menare. Lo feci spontaneamente, memore della mia prima esperienza. Cominciò ad armeggiare con la mia cintura e con il bottone dei jeans. Voleva liberare il mio cazzo. Appena riuscì nella manovra, infilò la mano nelle mie mutande impadronendosi del mio cazzo. Non mi posi nemmeno il problema che qualcuno potesse vederci, visto che eravamo in una sala con altri spettatori. Per me eravamo soli. Io avevo in mano il suo cazzo e lo masturbavo lentamente e lui faceva la stessa cosa con il mio. Mi accarezzava anche le palle e, con la mano, tentava di infilarsi ancora più giù, verso il culo. Ad un certo punto fece una cosa che mi lasciò senza fiato: si chinò con il busto e prese in bocca il mio ...