In ginocchio per terra
Data: 16/12/2017,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: babbacombe_lee
... grida.Ecco, si è fermato, mi tira su e poi mi lascia andare di nuovo.Mi ritrovo in ginocchio, con i capelli bagnati dalle lacrime, appiccicati al viso.Il rumore di acqua che scorre mi scuote.Matteo sta riempiendo il secchio da un rubinetto arrugginito che esce dalla parete.�Ecco�, mi dice porgendomi il secchio pieno d�acqua, �ora ci metti dentro un po� di varechina e cominci a strofinare, quando torno lo voglio splendente, questo pavimento.�La porta si è chiusa alle sue spalle, il rumore di una serratura che girava e poi solo silenzio.Mi guardo intorno, è un ambiente grande, con le pareti ricoperte di piastrelle una volta bianche, ma ora sporche, macchiate e decorate con scritte e disegni osceni. Ci sono due finestre sbarrate da pesanti serrande di legno completamente abbassate. Le cinghie sono state asportate e quindi non potrei aprirle in nessun caso.Un po� di luce filtra tra le stecche perché, quando sono venute giù, si sono messe di traverso.Ora i miei occhi si sono abituati e posso studiare bene la mia prigione.Nella prima parte, vicino alla porta, ci sono due lavandini scheggiati, nell�angolo, il rubinetto da cui Matteo ha riempito il secchio e, a terra, in corrispondenza, una griglia per far defluire l�acqua.Continuando, vedo uno stretto corridoio con a sinistra quattro orinatoi a muro e a destra quattro porte, per i cessi, suppongo.Il freddo ed il bruciore forte dietro, mi rammentano cosa Matteo mi ha appena fatto.Mi sporgo per guardarmi dietro: il mio sedere è ...
... rosso da far paura, quasi violaceo, ed è pure gonfio, sensazioni forti e contrastanti attraversano la mia mente: dolore, paura, rabbia, umiliazione, ma anche un�eccitazione che non riesco a frenare.Piano piano, con cautela tiro su le mutandine e le rimetto a posto, poi srotolo le calze e le faccio risalire.Il bruciore non passa, anzi, per rivestirmi ho sfregato le stoffa nel punto in cui lui mi ha colpito, però almeno sento meno freddo.Guardo il secchio con lo straccio, la bottiglia di varechina, e penso a quello che mi aspetta.E se mi rifiutassi?L�immagine di Matteo che prende a cinghiate le mie povere tette, mi fa decidere.Mi rendo conto subito che, con le caviglie legate insieme, non posso assolutamente camminare.L�unica maniera per spostarmi è avanzare carponi usando braccia e ginocchia.Mi muovo lentamente, sul pavimento sudicio, spostando le ginocchia insieme, mi sembra di essere uno di quei lombrichi che avanzano contraendo e stendendo il corpo.L�acqua del secchio è giallastra e piena di roba nera che galleggia.Mi chiedo come sia possibile lavare qualcosa con dell�acqua così sudicia, ma mi rendo conto di non essere nella condizione di poter fare obiezioni.L�odore della varechina mi punge il naso.Non l�ho mai sopportata, mi da il voltastomaco, ma non c�è un supermercato a portata di mano, dove comprare un detergente profumato, così, io che in casa non faccio mai nulla, perché ho la donna che viene a pulire tutti i giorni, immergo lo straccio nel secchio, lo tiro fuori, lo ...