1. In palestra con uno sconosciuto (parte 2)


    Data: 10/01/2021, Categorie: Tradimenti Autore: Milla90, Fonte: Annunci69

    ... finire e io ti darò le chiavi. Altrimenti non uscirai, te lo garantisco -.
    
    Io ci penso qualche minuto, ma non posso di sicuro prendergliele con la forza le chiavi, senza contare che non so dove le abbia messe.
    
    - Aiutarti in che senso? –
    
    - Tu non dovrai fare nulla, tranne che starmi davanti, mentre io faccio quel che devo fare… -
    
    - Sicuro? Giuro che proverò ad ucciderti con le mie mani se solo tenti di toccarmi -.
    
    Lui mi rassicura e mi conduce in salotto. Un salotto piccolissimo con un divano e una poltrona entrambe di pelle nera, una televisione e pochi altri mobili. Il tutto condito da un poster gigante di una donna nuda. Questo schifo di posto comincia a darmi sui nervi, e pensare di aver goduto così con uno schifo come lui mi fa morire dalla vergogna. Lui si siede sulla poltrona a gambe divaricate e comincia a masturbarsi guardandomi. Io schifata mi siedo sul divano, poggiando la borsa per terra. “Chissa quali schifezze ci fa su questo divano” penso, mentre di sfuggita studio la sua enorme asta.
    
    Lui continua a menarselo lentamente e poi dice: - Quante volte hai goduto ieri notte? -.
    
    Io divento rossissima, sento caldissimo, ma non rispondo alla domanda, mentre con lo sguardo perlustro la stanza.
    
    - Due volte, vero? – mi chiede lui ridendo divertito.
    
    Io non riesco più nemmeno a guardargli l’uccello per l’imbarazzo, figurarsi guardarlo negli occhi. “Lo sa, se n’è accorto… Sono stata così rumorosa?” penso.
    
    - Cosa te lo fa pensare? – decido di ...
    ... sfidarlo.
    
    - Davvero non ti sei accorta che mentre ti tenevo in braccio stavi letteralmente colando sul pavimento? –
    
    Io avvampo, e mentre guardo la sua mano su quell’asta lunga e spessa, sento dentro di me muoversi qualcosa. Il desiderio s’insinua nella mia mente e nel mio basso ventre. Lui pare accorgersene. “Sono una stupida”.
    
    Ormai sono passati parecchi minuti e lui mi chiede se posso spogliarmi così può fare più in fretta. Decido di acconsentire, benché la cosa mi faccia parecchio schifo. Però ormai sono li, e prima finisce e meglio sarà per me. Mi spoglio davanti a lui, pensando di fare un piacere a me stessa, mentre in realtà non capisco che mi spoglio per lui e per la mazza da baseball di colore che tiene in mano. Non mi sono mai spogliata nemmeno per il mio ragazzo, devo essere completamente impazzita per farlo con uno sconosciuto. Sfilo la canotta grigia, e abbasso i leggins. Rimango in tanga e reggiseno. Entrambi neri di pizzo, come vi avevo detto.
    
    Gli do le spalle perché mi vergogno a guardarlo, sento il rumore della sua masturbazione aumentare velocità. So che gli piace il mio culo, so che ha un debole per le mie gambe. Mi giro, fronteggiandolo ancora e mi risiedo. Lui studia le mie anche e il mio seno custodito dall’intimo nero. Il contrasto con la mia pelle marmorea lo fa impazzire, è evidente.
    
    - Dimmi il tuo nome… - gli chiedo. Sento che ora che è eccitato potrebbe cedere e fare una cazzata, per cui lo spingo a dirmi come si chiami.
    
    - Tu spogliati ...
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