1. La madre di francesco. capitolo iv


    Data: 11/01/2021, Categorie: Tradimenti Autore: stuzzicami, Fonte: Annunci69

    ... venire e baciandola mi aggrappai alla testiera del letto e la pompai con ancor maggior vigore, con tutta la forza che avevo in me.
    
    “Sì, mi piace, siiiiiii mi eccita, scopami ancora, scopami tutta figlio mio, sto godendo come una vacca in calore, mi stai facendo morire di piacere…. Ahhhhhhhhh sì, che bello, continua a fottermi ti prego, mi piace, mi piace, hai un cazzo magico, lo voglio sempre dentro di me: scopami daiii” urlò dimenandosi come se fosse posseduta. In realtà lo era, posseduta, ma da me e dalla mia danza sul suo ventre.
    
    Si lasciò andare senza che io fossi venuto e io compresi che il mio continuare a scoparla le provocava fastidio, forse dolore…
    
    Mi fermai.
    
    “Ti faccio male?” le domandai.
    
    “Non lo chiamerei male, tesoro, è solo che mi mancano le forze e ho la farfallina in fiamme”
    
    Estrassi il pisello imbibito dei suoi umori e scoprii un vero e proprio lago al di sotto dei nostri corpi.
    
    “Mi hai fatto venire un numero indecifrato di volte Marcello, ho perso il conto e un orgasmo così lungo non credo di averlo mai avuto. Che roba…” mi disse guardandomi negli occhi come se fosse una bambina.
    
    “mi perdoni un attimo, dovrei proprio andare al bagno, mi scappa” disse Lucia.
    
    “Ti spiace se vengo con te” le risposi prontamente io.
    
    “No, non mi dispiace, ma che ci vieni a fare?” mi domandò lei.
    
    “Mi piacerebbe ammirarti, vorrei tanto guardarti mentre fai la pipì: è una cosa che mi ha sempre eccitato. Mi concedi questo privilegio?” le ...
    ... confessai.
    
    Mi guardò un poco perplessa e poi mi rispose: ”D’accordo, se proprio vuoi”.
    
    Sgattaiolò fuori dal letto e corse in bagno. La seguii come un segugio.
    
    Arrivai che era già seduta sul wc e le dissi: “Ma se fai così non vedo nulla”, allorché lei mi rispose: “E come devo fare, mi scappa, ho bisogno di fare la pipì, non conosco altre maniere”.
    
    Le chiesi di sollevarsi un poco sulle gambe e di farla un po’ come se si trovasse su di una turca.
    
    Un po’ perplessa e non del tutto convinta acconsentì, ma probabilmente la situazione complicava la sua pisciata.
    
    “Non ci riesco” mi disse… E io: “Ma sì che ci riesci, non ti preoccupare, non abbiamo mica fretta” accovacciato ai piedi del water di fronte a lei.
    
    Dopo alcuni secondi vidi arrivare il primo rivolo di urina… Uno spruzzetto forte e, successivamente, una colata sulla coscia che bagnò l’autoreggente. Spingeva e così facendo mi consentì di ammirare per l’ennesima volta quella meraviglia della natura della sua fica. Sontuosa, in tutta la sua bellezza, scrutavo ammaliato quell’orchidea selvaggia che si protraeva tra il folto cespuglio dei sui peli neri con due labbra carnose, scure e pronunciate, aperte, pendule e frastagliate. Si rilassò e finalmente arrivò anche la tanto anelata pipì che sgorgò da quel pertugio incantato come un fiume in piena. Subito mi irrigidii. Il sangue mi salì al cervello e l’erezione del mio membro si fece evidente, oltre che prepotente. Lucia, la madre di Francesco, una signora cosiddetta “bene” di ...