1. La madre di francesco. capitolo iv


    Data: 11/01/2021, Categorie: Tradimenti Autore: stuzzicami, Fonte: Annunci69

    ... 55 e più anni stava urinando di fronte a me e l’eccitazione che mi procurava era incontrollabile, indescrivibile.
    
    “E bravo porcello – mi disse lei sorridendo – ti ecciti guardando una signora fare la pipì” e così facendo spinse come a scolarsela, come a espellere le ultime gocce di urina. Poi fece per prendere la carta igienica per asciugarsi, ma non ci riuscì perché la bloccai. “No - le dissi - mica mi vorrai togliere questo privilegio” e infilando il muso tra le sue cosce respirai a pieni polmoni il forte odore del suo sesso. Il naso infilato tra i suoi peli zeppi di umori e di urina, e la lingua che lambiva le labbrone frastagliate, ancora bagnate dalla recentissima pisciata. “Oh santo cielo” esclamò lei, carezzandomi la nuca.
    
    Rimase in piedi, in posizione eretta, poco sopra il wc e si fece pulire la passera dalla mia bocca famelica. Leccai e succhiai a lungo quel delizioso e odoroso fiorellone maturo e le feci la toeletta con la lingua, gustandomi appieno ogni sapore di lei, incantevole femmina dei miei più viziosi, lussuriosi e perversi desideri.
    
    Quando mi saziai di cotanto ricco banchetto, percepii i nuovi umori del suo sesso che tornava a eccitarsi, ricominciava ad aver voglia di godere. La feci voltare verso il muro, leccai abbondantemente anche il suo culo palpandolo con gusto e poi mi alzai con la verga dura come il marmo, e aiutandola ad appoggiarsi con le mani protese al muro del bagno.
    
    La infilzai lì, così, con un forte colpo di reni, lasciandomi ...
    ... andare ad un “ahhhhhhhhhh” conseguente, anzi contemporaneo, all’entrata nella sua comoda e accogliente vulva.
    
    Le presi i fianchi e iniziai a scoparla in piedi. Entravo ed uscivo con forza e insistenza, infilando ed estraendo il mio randello per intero da quel meraviglioso pertugio. Vedevo il mio cazzo scomparire tra i suoi grossi glutei e guardavo lei che china cercava di facilitarmi la monta godendo dei miei fendenti.
    
    La abbracciai da dietro e le strinsi tra le mani i grandi seni penduli, strizzandole con forza i capezzoli e iniziando a scoparla ancora più forte, con sempre maggiore intensità. Si girò verso di me per baciarmi e poi alzò una gamba e poggiandola sul vicino bidet iniziò a partecipare con maggior coinvolgimento alla monta. Prese il mio ritmo e così come io avanzavo per infilarle tutto in mio bastone dentro, lei indietreggiava per dare ancora maggior impeto alla scopata. Ormai era praticamente a pecora, e continuammo per una decina di minuti fintanto che mi ressero le gambe, poi la cinsi a me e, senza estrarre il mio batacchio dalla sua passera, la feci voltare, abbassai la tavoletta del wc e sedendomici sopra, la invitai a danzare sul mio obelisco nel quale era rimasta infilzata roteando come su di un perno. Mi dava le spalle e iniziò la cavalcata. Io fermo non facevo altro che godermi il piacevolissimo spettacolo che il grande specchio posto di fronte a noi mi offriva. Incrociai il suo sguardo lussurioso, la vidi leccarsi le labbra e poi mordersele mentre si ...