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La giocatrice
Data: 15/01/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: Edipo
... scorrevole e piacevole. La sua esperienza le suggerì il momento giusto per infilargli il preservativo e piano piano si mise seduta su di lui e con frequenti sobbalzi e agili mosse saliva e scendeva con la regolarità di un meccanismo perfetto che non perdeva colpi, finchè lui non esplose in un urlo liberatorio e definitivo. "Bingo!", urlò lei a sua volta e fatto uscire l'estraneo dalla sua ospitale casa, ne osservò compiaciuta il serbatoio pieno di liquido. "Due sono le cose: o non scopavi da una vita o non te ne è mai uscito tanto." Lui non rispose, disteso esausto sul letto. Stefania allora si mise a dargli bacetti sul viso e sul collo. "Allora", diceva vezzosa," ho vinto la scommessa?" "Hai vinto, va bene, prendi il portafoglio e serviti tu stessa, svuotalo se vuoi." Non se lo fece ripetere e raggiunse i suoi calzoni, prese il portafoglio, lo aprì, ne valutò il contenuto e, generosa, vi lasciò una banconota. Raccolse una foto caduta per terra e la guardò. "Tua sorella?" "Rimettila a posto, per piacere." "Eravate gemelli?" "No, lei era più grande di tre anni ma tutti ci scambiavano per gemelli." Ancora nuda, andò a sederglisi vicino. "Ci rivediamo qualche volta?" "Vuoi vincere altre scommesse?" "E' piaciuto anche a me, sai. Questione di pelle, con alcuni è molto più piacevole." "E se la prossima volta vinci al gioco, mi mandi in bianco?" "Non è detto. Per festeggiare, potrei dartela gratis." Dopo una pausa disse: "Stasera ti ho svuotato le tasche, eh?" "Non dirmi che la ...
... cosa ti crea problemi." "Vuoi il mio numero?" Una pausa. "Sì." "Quasi tutte le sere vengo qui ma possiamo vederci anche da un'altra parte." Una lunga pausa. "Scommetto che mi chiamerai presto." Iniziò così quella che si può definire una storia. Lei però non si fece più pagare perché lo chiamava e si faceva venire a prendere al bar solo quando aveva vinto mentre quando perdeva andava con altri uomini. Una notte lui la portò nel monolocale in cui viveva. Le pareti erano coperte di disegni e fogli erano sparsi dappertutto. Stefania osservò alcune tavole con personaggi in costume ottocentesco. "E' la graphic novel che sto ultimando, ispirata a un romanzo francese del primo ottocento intitolato "La fanciulla dagli occhi d'oro". Ci tengo molto, racconta una storia molto torbida..." Ma l'attenzione di Stefania era attratta da un disegno ancora incompleto in cui riconpbbe sé stessa. A colpirla non fu tanto la somiglianza, notevole, ma quella luce particolare del suo sguardo, un misto di malizia e di innocenza. Nel disegno aveva appena gettato due dadi ed era uscito un doppio sei ma lei, incurante del risultato, fissava un punto del foglio ancora in bianco. "Sei bravo", gli disse. "Che cosa sto fissando?" "Non ho ancora deciso." "Non ci metterai mica un pene?" "Faccio disegni erotici, non pornografici." "Scusa, non ho mai capito la differenza." "La stessa tra lo scopare per amore o per soldi." "Esiste una terza via: scopare per piacere, come me e te." Restarono in silenzio. Forse quella ...