1. La giocatrice


    Data: 15/01/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: Edipo

    ... sera non avevano voglia di spogliarsi. "E' un mese che scopiamo ma non sappiamo niente l'uno dell'altra." "Pensavo fosse un patto silenzioso quello di non annoiarci con i nostri problemi. Del resto che dovremmo raccontarci? Siamo due puttane." "Pensi questo di me?" "Bé, se non sbaglio vai con gli uomini per soldi. E io mi faccio mantenere da una donna che ha quindici anni più di me perché altrimenti morirei di fame." "Siamo ancora in tempo per cambiare." "Cambiare? Tu sei malata, l'ho capito, come si dice? Ludopatia, una droga come un'altra. Pensi di guarire?" "Quando si è malati si ha più voglia di guarire se qualcuno è con te." "E' una dichiarazione?" "Sei l'unico che bacio con la bocca aperta." "Un grande onore." "Intanto ti stai eccitando, me ne accorgo." "Sei una grande esperta in materia." "Perché mi offendi? Ci provi gusto? O vuoi nascondere a te stesso la verità?" "Sarebbe?" "Scommettiamo che ti stai innamorando di me?" Si baciarono. Se non si fossero più rivisti dopo la prima volta, tutto sarebbe finito lì, uno dei tanti fugaci incontri mercenari ma l'amore è imprevedibile, può essere un colpo di fulmine o un sentimento che ti entra nell'animo lentamente e, in questo secondo caso è forse più micidiale. Qualche settimana dopo parlavano di vivere insieme. Lei gli aveva raccontato tutto mentre lui era ancora sfuggente su certi particolari, soprattutto sul legame misterioso con la donna matura. Poi tutto si risolse una sera. Era quasi una settimana che lei non giocava ...
    ... e stavano facendo l'amore quando qualcuno cominciò a tempestare la porta di pugni. "Chi è?" chiese Stefania, meravigliata. Frans non rispose, il volto incupito. "Apri, so che sei qui!" diceva una voce dal timbro grave ma femminile. Si rassegnò ad aprire. Entrò una donna alta, sui quarant'anni, dai capelli rossi, coperta da un impermiabile bianco bagnato di pioggia di cui si liberò subito. Andò a sedersi sull'unica poltrona e disse a Frans che la fissava imbambolato:" Chiudi la porta." Poi girò lo sguardo su Stefania, che sul letto si era coperta alla meglio e la esaminò a lungo. "Vista da vicino sei meno bella di quanto pensassi" disse infine. Stefania reagì subito. "E tu dimostri più dei quarant'anni che hai." "Sono trentotto ma non importa. Vi ho seguiti spesso e ho preso informazioni su di te. Quanto vuoi per sparire?" "Non ho nessuna intenzione di sparire." "Avanti, davanti ai soldi non resisti, no? E' solo questione di cifre e io non ho problemi in quel senso, ho tutti i soldi che voglio e lui lo sa, lo sa bene." Fece una smorfia, quasi a deridere entrambi. "Dice che si è innamorato di te. Come pensate di vivere? Lui è un disegnatore che non vende nemmeno uno scarabocchio, un foglio di carta dopo che l'ha disegnato lui perde anche quei pochi soldi che costa. Sia chiaro, ha talento ma se nessuno te lo riconosce è come se non l'avessi. E tu? Giochi e fai la puttana, a quanto ne so, è così che pensi di mantenerlo? Hai mai lavorato? Sì, ho preso informazioni, te l'ho detto, ...
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