1. Essere me stessa


    Data: 16/01/2021, Categorie: Lesbo Autore: TheWonderbull, Fonte: Annunci69

    Un bellissimo racconto dal web, non volgare ma veramente intenso.
    
    Lo riporto integralmente così com'è. Passione allo stato puro.......
    
    Avevo tutto dalla vita, o almeno così pensavo. Laureata a pieni voti, un marito socio di uno studio legale ben avviato, la cattedra di letteratura nel miglior liceo della città. A trent'anni mi sentivo pienamente realizzata.
    
    Il liceo era lo stesso dove qualche anno prima mi ero diplomata e tornarvi da docente mi riempiva di soddisfazione.
    
    Peccato che i miei genitori non c'erano più; ciò li avrebbe sicuramente resi felici: sapere che avevo realizzato in pieno le loro aspettative.
    
    I ragazzi mi temevano per la mia severità ma c'era da parte mia un grande affetto nei loro confronti; sono sempre stata convinta che nella vita non si raggiungono dei risultati apprezzabili senza applicarsi seriamente.
    
    In particolare ho sempre tenuto molto al rispetto delle regole ed alla buona educazione.
    
    Proprio per questo fui abbastanza infastidita quando a metà anno fu trasferita nella nostra classe Livia.
    
    Pur provenendo da una ottima famiglia aveva un atteggiamento strafottente e provocatorio che mi aveva costretto più di una volta a prendere provvedimenti disciplinari. In più accumulava assenze su assenze ed era praticamente impossibile stabilire con lei il ben che minimo rapporto di collaborazione.
    
    Dopo un paio di mesi decisi di affrontare la questione con lei in maniera definitiva; se questa volta non avesse cambiato registro ...
    ... l'avrei fatta allontanare dalla scuola.
    
    Quella mattina arrivai in classe decisa a chiarire la questione una volta per tutte ma Livia era assente e così mi rivolsi alla classe.
    
    "Ho bisogno di parlare con Livia, e se qualcuno di voi dovesse vederla potrebbe riferire che saremmo onorati se presenziasse alle lezioni. " (tono sarcastico)
    
    Quel pomeriggio mi fermai fino a tardi a correggere i compiti e preparare la lezione per il giorno successivo quando sentii dei passi nel corridoio.
    
    Livia entrò in aula professori con la sua solita aria strafottente."Professoressa mi hanno detto che mi cercava?"
    
    Mi alzai in piedi e l'apostrofai "Se non te ne sei accorta questa è una scuola e c'è l'obbligo della frequenza oltre quello di impegnarsi a studiare..."
    
    Si era avvicinata mentre le parlavo e la cosa mi infastidì ulteriormente, non amo che la gente mi si avvicini troppo ma lei fece di più e con fare deciso mi infilò la mano sotto la gonna e la poggiò fra le mie gambe.
    
    Rimasi di stucco. Ero furibonda, volevo ucciderla, stavo per urlare ma mi mancò il fiato. La sua mano intanto si muoveva provocandomi ondate di piacere e vergogna.
    
    "Ora può anche cacciarmi se vuole" mi sussurrava all'orecchio. "Basta che chiami qualcuno e mi manderanno via per sempre. Non è questo che vuole?"
    
    Mi scoprii incapace di reagire mentre quella mano mi provocava un orgasmo acuito dalla paura e dal senso di vergogna.
    
    Quando tolse la mano sentii gli umori colarmi fra le gambe. Ero ...
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