1. Essere me stessa


    Data: 16/01/2021, Categorie: Lesbo Autore: TheWonderbull, Fonte: Annunci69

    ... trovarti.Mi fai entrare?"
    
    Mi spostai per farla passare.
    
    "Non dovresti essere a scuola?" mi guardò con un sorriso di compatimento.
    
    Mi sentivo fremere, sapevo che si sarebbe avvicinata e che le sue mani e la sua bocca avrebbero fatto di me quello che volevano. Si avvicinò infatti e le sue mani mi sfiorarono un paio di volte, ma non successe niente. Sentii salirmi dentro il desiderio impellente di sciogliermi fra le sue braccia.
    
    Livia invece sembrava indifferente, mi girava intorno, parlava e mi osservava. Poi all'improvviso mi attirò a se.
    
    "Non vedi l'ora vero?"
    
    Cercai di negare.
    
    "Non si dicono le bugie. Si sente nell'aria la tua voglia di essere scopata."
    
    Abbassai la testa piena di vergogna, lei mi prese per il mento e mi tirò su.
    
    "Ammettilo, non aspetti altro? Potresti mandarmi via ma non lo fai, non vedi l'ora che ti metta le mani fra gambe?" Sconfitta assentii con la testa.
    
    "Voglio sentirtelo dire." Cercai di ribellarmi ma Livia non mollava.
    
    "Se non te lo sento dire me ne vado."
    
    "No. Non farlo" implorai "Voglio che mi tocchi... che..." e scoppiai a piangere.
    
    Mi accarezzò la testa "Su calmati adesso." Mi baciò dolcemente sulle labbra.
    
    "Però anche tu devi fare qualcosa. Non è giusto che io ti dia piacere e tu invece te ne stai chiusa nella tua corazza. Non trovi?"
    
    Fui scandalizzata dalla sua richiesta. Mai avevo immaginato di fare quelle cose ad una donna. Incurante del mio stupore Livia prese la mia mano e se la portò fra le ...
    ... gambe.
    
    Sentii la sua carne viva. Provai un misto di stupore e repulsione. Mi divincolai con forza.
    
    "Vedi sei un'egoista vuoi le cose solo per te" e così dicendo se ne andò sbattendo al porta.
    
    Scoppiai in un pianto dirotto. Ero sopraffatta da emozioni contrastanti, vergogna, desiderio, repulsione.
    
    Passai dei giorni d'inferno. Ormai non potevo più nascondere il fatto che desiderassi Livia più di ogni altra cosa e mi rammaricai del mio comportamento da stupida egoista....
    
    Se si fosse ripresentata l'occasione non mi sarei più tirata indietro. Tornai a scuola nella speranza di rivederla ma come al solito era assente. Chiesi più volte di lei. Quando tornò a scuola mi evitava, la cercavo con lo
    
    sguardo ma lei faceva finta di non vedermi.
    
    Sperimentai quei giorni tutta la crudeltà di cui è capace una donna.
    
    Credevo di impazzire ma proprio quando pensavo di non poter resistere oltre suonò alla mia porta.
    
    Mi gettai fra le sue braccia. I baci si mischiarono alle lacrime di gioia.
    
    Guidata dall'istinto la mia bocca cercò la sua figa.
    
    Ci trasformammo in due furie che, nude sul pavimento, cercavano di impossessarsi l'una del corpo dell'altra.
    
    Fu un pomeriggio di passione sfrenata, le mie mani non si stancavano di percorrere il suo corpo, impazzivo al profumo della sua intimità, più e più volte la mia lingua aveva percorso le pieghe morbide della sua carne viva.
    
    Ci salutammo a malincuore promettendoci altre giornate come questa.
    
    Quella sera a cena ...