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Amore impossibile
Data: 18/01/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: raccontastorie
... come tanti, poltroncine in finta pelle e sedie scomodissime e tavolini quadrati in finto marmo grigio. Entrambi presero una birra e Giuseppe che stava svenendo dalla fame chiese anche un panino. Il cuore di Giuseppe sembrava impazzito, lo sentiva battere distintamente in gola e nelle orecchie, ma non sapeva dire se fosse per la paura del mancato scontro con la macchina o per l'ansia di trovarsi al bar con Roberto. - Dunque eccoci qui - Gia, eccoci qui - Avevi un'espressione strana in volto prima, di cosa volevi parlarmi? Entrambi misuravano le parole e gli atteggiamenti, come se una mossa falsa avesse potuto far scappare l'altro a gambe levate. - Volevo parlarti dei bicchieri - Beh se avete rotti degli altri, bastava dirlo, te ne prendevo subito tutti quelli che volevi - No, non intendevo dire questo - Allora dimmi - Non so come mai, e mi sento uno sciocco a parlartene, ma l'altro giorno quando mi hai passato il bicchiere ho sentito un sensazione stranissima alla mano Giuseppe ascoltava ma non capiva bene, come se le parole scorressero, senza avere un vero significato, la gola si seccava sempre di più, non riusciva a deglutire. - Giuseppe ci sei? Mi ascolti? Hai un'espressione persa nel vuoto Giuseppe scosse la testa, come per riprendersi da un momento di trance - Sì ci sono, scusami, stavi dicendo? - No lascia stare non presti la minima attenzione alle mie parole - Scusami, già mi sembra strano essere qui a parlare con te... ...
... non riesco a capire, mi parlavi di una strana sensazione alla mano - Sì esatto - Anche a me è capitata la stessa cosa - Non ci credo - Credici invece quando le mani di sono sfiorate, ho sentito come una scarica elettrica, per questo ho tolto la mano - Per questo abbiamo dovuto raccogliere milioni e milioni di cocci Giuseppe sorrise per smorzare un poco la tensione - Scusami non riuscivo a non guardarti negli occhi, non riuscivo a capire, ed ancora adesso non capisco, cosa è successo? - Non ti so dire nemmeno io - Aspetta, fammi provare una cosa - Senza nemmeno attendere una risposta, Roberto prese per una mano Giuseppe... Di nuovo quella sensazione, ancora quella scossa particolare ed insolita. Ancora si guardarono negli occhi. Proprio in quel momento la magia dell'attimo svanì, con l'ingresso del barista - Scusatemi ragazzi ma è tardi ed io dovrei chiudere il locale Guardarono l'ora, non era tardissimo, ma in effetti il barista aveva ragione, aveva tutto il diritto di tornare a casa anche lui dalla sua famiglia. Si apprestarono ad andare alla cassa per pagare, ma il barista rifiutò - Ma si figuri se la faccio pagare, una celebrità nel mio locale - Ma scusi, siamo clienti e dobbiamo pagare, mi semra giusto - Ma no va bene così, piuttosto per ripagarmi, si concentri al massimo per la partita di domenica, dovete vincere il derby, così potrò sfottere quel maledetto di mio cognato - Allora va bene - Aspettate solo un attimo, ...