Le scelte di michelle 2° parte
Data: 18/12/2017,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: pennabianca
Le scelte di Michelle
seconda parte
Uscirono, lui le aprì la macchina e si avviarono verso casa. Restarono in silenzio per tutto il tragitto, poi davanti a casa quando stava per scendere lui le disse:
“Mi dispiace io non sapevo..”
Ma lei non lo ascoltò. Rientrò dentro casa, cominciò a strapparsi i vestiti di dosso come se stessero bruciando, arrivò al bagno nuda, si mise sotto la doccia cercando di lavare lo sporco che si sentiva dentro, ma non ci riuscì. Bagnata entrò nel letto, era andata quasi bene, ma poteva finire malissimo. Michelle sei una stupida, devi stare attenta o finirai male le lacrime le rigarono il viso, poi la stanchezza ebbe pietà di lei e si addormentò. Si risvegliò a sera, stava un po’ meglio, si alzò e si mise a raccogliere i vestiti che aveva sparso per casa, li mise dentro una busta, li buttò via, Michelle la puttana decise di cessare l’attività, basta!! Rovesciò la borsa sopra il tavolo contò i soldi, due milioni e duecento mila, che sommati agli ottocento facevano tre milioni tondi, bastano, li farò bastare, mangiò e poi tornò a dormire. Durante la settimana vide Paolo solo il giovedì, lo informo che sarebbe andata casa sua, i miei vogliono vedermi. Lui non la prese neanche in considerazione, prese la sua roba ed uscì. Al sabato andò a trovare Luca, quel bimbo cresceva ed era bellissimo, era tutto il suo orgoglio. Disse ai suoceri che sarebbe andata via per qualche giorno, sua suocera era una donna intelligente, la guardò negli occhi e ...
... parlando piano le disse:
“Qualunque cosa tu stia facendo per vivere smetti, ti stai ammazzando.”
Non volle sapere nulla, ma aveva capito. Di ritorno passò a prendere il biglietto per il treno, e uscendo dalla stazione vide dall’altra parte della strada suo marito mano nella mano con una bionda ossigenata, sciatta e pesantemente truccata teneramente abbracciati, loro non la videro e lei si guardò bene dal chiamarli, ritornò verso casa ancora più triste. La stazione era affollatissima.
Michelle salì sul vagone letto, indicato sul suo biglietto e cercò lo scompartimento assegnatole. Entrò, sistemò la sua valigia, si tolse la giacca, e guardò fuori dal finestrino. Un altro posto era riservato, meno male, perché viaggiare sola, e di notte, non era mai rassicurante. Era contentissima di andare a Parigi e nello stesso tempo era arrabbiatissima, e nervosissima, Prima di partire aveva per l'ennesima volta litigato con suo marito, lui le aveva rimproverato di partire senza averlo avvertito, che bastardo!!! Per quale motivo lo aveva sposato? Lei, ragazza emancipata, libera, lei che sognava un lavoro interessante che l'avrebbe portata in giro per il mondo, lei, i suoi sogni, proprio lei, era caduta nella trappola del matrimonio abbandonando tutti e tutto, gli affetti, gli, studi, il suo paese. Adesso era triste, infelice, soffocava, ma non ci voleva pensare. Il bimbo era sistemato dalla nonna, e loro gli volevano un bene dell'anima, era la sua ragione di vivere, le dava la forza di ...