10 - ferragosto da professionista
Data: 19/12/2017,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: samantho91
... scatto, ma per fortuna in quel momento non c'era praticamente nessuno e le poche persone a portata d'occhio non parevano essersene accorte. Dopo pranzo, sul pullman per raggiungere l'hotel, Andrea mi disse di essersi dimenticato il costume da bagno: dovevamo portarlo con l'idea di andare nella spa con sauna dell'albergo o magari il 15 mattina di uscire per andare un pò al mare.
Senza costume però, entrambe le opzioni saltavano e quindi io, per gioco, cominciai a prenderlo in giro. Non ero minimamente risentito, anzi: vorrà dire che saremmo rimasti più tempo in camera... a scopare!! ;-) Ad un tratto, lui rispose alle mie prese in giro giocose.
"Ascolta... vaffanculo" disse, con tono chiaramente scherzoso e anche molto malizioso, con un sorrisetto provocante. Era la prima volta in assoluto che mi diceva quella parola, perchè all'inizio della relazione (mi sembra proprio il giorno della nostra prima volta) decidemmo di non dirci mai, neppure quando prima o poi inevitabilmente sarebbe capitato di avere dei litigi come in qualsiasi coppia talvolta accade, cose che avrebbero potuto ferire. E in effetti in quei primi nove mesi, quando naturalmente a volte era capitato di bisticciare non ci eravamo mai detti cose offensive, mai una parolaccia, mai un colpo basso. Ce le siamo dette in maniera pulita, il peggio era stato soltanto una volta un "ma che cazzo stai dicendo", seguito poco dopo da attente e amorevoli scuse. Chiaramente io feci l'offeso, anche se per ...
... finta.
"Aaahh!! Ma come ti permetti? Vedrai dopo..."
"Si si, era esattamente quello che intendevo: vedrai dopo... il vaffanculo che ti aspetta... sai, fare nel culo... ti faccio il culo che dovrai pregarmi di smettere" rispose, ovviamente sussurrando perché in pullman non eravamo soli.
"No guarda, al massimo sarai tu a prenderti una bella passata di vaffanculo, sei tu che si è dimenticato il costume, quindi tu devi soffrire castigato"
"Ah certo, da quando per te è una sofferenza quando ti faccio il culo? Ma se è la più bella cosa che ti sia mai capitata". Malizioso da morire, il mio cazzo era durissimo e bloccato dai jeans faceva male.
"Verissimo, mai negato - risposi voglioso - ma tu oggi devi subire per farti perdonare"
"Basta basta che tra poco dobbiamo scendere, meglio se ci.... calmiamo". Ahahaha si in effetti alzarsi dai sedili, sopratutto lui, con le mazze sull'attenti non sarebbe stata un'idea geniale.
Arrivammo finalmente all'albergo ed effettuammo il check in alla reception, avevo effettuato io la prenotazione quindi era a mio nome.
"Ecco la vostra chiave, signori Sanna" disse l'addetta consegnandoci il badge per la porta al termine della procedura di check in (ovviamente anche il cognome è inventato).
Ci incamminammo con i nostri bagagli verso gli ascensori.
"Ti amo signor Sanna" sussurrai emozionato ad Andrea, con tono divertito.
"Ci ha davvero chiamato signori Sanna?"
"Oh si, l'ha fatto. L'albergo ci ha appena dichiarato sposati, ora siamo i ...