10 - ferragosto da professionista
Data: 19/12/2017,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: samantho91
... buchino con tutte le sue forze, e io come d'accordo mantengo stretto. Alla fine, con un ulteriore sforzo da parte sua, riesce a violarmi e mi affonda dentro, lentamente a causa dell'attrito. Quello scorrere così stretto e lento è una goduria immensa, ma voglio spingermi oltre.
"Dai tutto qui quello che sai fare? Questo non è violentare ci stai andando cauto cauto" lo provoco.
Lui allora, con la sua arrapantissima espressione da toro, da un colpo secco e finalmente lo sbatte in fondo rudemente, premendolo a più non posso. Il godimento fu estremo, quasi non riuscivo a parlare da quanto ansimavo.
"Aaaaah siiii mmmm cosìììì bravo sfondamiii" lo incitai.
"Ancora ancora!!"
Ripetemmo questa violenta penetrazione di nuovo, io cercai di stringere ancora di più per compensare il fatto che ormai dopo quelle prime botte il mio sfintere si stava allentando.
"Mmmmmm, ti posso dire una cosa?" chiese.
"Dimmi"
....
"Mmm no dai meglio di no"
"Dai dimmi... scopami intanto non ti fermare" gli dissi. Girai lo sguardo verso la testata del letto, una bella paratia bordeaux laccata a specchio dove potevamo vederci perfettamente ed interamente riflessi. Mmmm l'idea di guardarci nel riflesso mi eccitava da matti, era come guardare in diretta il porno di noi stessi.
"Mmmmmm che figo guardaci sulla testiera!! Dai sbattimi forte voglio vederti incularmi per bene" dissi.
Lui notando il riflesso si ingrifò da matti e ci girammo al contrario sul letto in modo da poter ...
... vedere riflesso il suo culo e il suo pitone conficcarsi nel mio. Tipica inquadratura da porno insomma.
"Aspetta andiamo in bagno" mi disse, sfilandosi da me e correndo verso la porta del bagno: il suo uccellone balzava da tutte le parti, e muovendosi lui sculettava pesantemente per provocarmi ed indurmi a seguirlo, la sua famigerata sculettata virile, non effeminata.
Lo raggiunsi sulla porta del bagno, cingendolo da dietro ci guardavo nella specchiera del lavandino, il suo corpo chiaro davanti al mio bello scuro abbronzato, le mie mani che passavano davanti palpando il suo petto e scendendo sempre più giù fino a palpare e impastare il suo cazzone duro ed enorme. Visto nello specchio sembrava ancora più grande, forse perchè in quel modo avevo il confronto col suo corpo esile ed il mio ben più alto e piazzato. Il suo cazzone sarebbe stato enormemente sproporzionato perfino se fosse stato il mio, tra le mie gambe. Immaginatevi quanto appariva grande guardando il mio Andrea nudo in una prospettiva d'insieme. Era quasi come un suo avambraccio.
"Allora, cosa mi volevi dire?" gli sussurrai all'orecchio, guardandolo negli occhi dallo specchio.
"No no niente"
"Cucciolo ti prego, ormai dimmi. Non tenermi sulle spine"
"No dai che poi magari la prendi male e ti offendi per davvero..."
Li allora cominciai a capire. O meglio, un'idea l'avevo avuta anche prima, ma quella sua frase fu praticamente una conferma. Fosse che Andrea aveva avuto la stessa fantasia che cominciai ...