1. Il padroncino brasiliano


    Data: 05/02/2021, Categorie: Etero Dominazione / BDSM Autore: tom

    di Tom (contatto Facebook: Tomas Mantelli)Subito dopo essere stata presentata ai figli della signora Laetitia mi fu imposto di baciare i piedi alla figlia di lei, Lilian, e al figlio, che come ho detto si stava fottendo allegramente mia sorella Marta. Dopo i convenevoli di rito, Antonio mi prese per i capelli e mi costrinse a uscire dal mio appartamento. Il bello era che se io indossavo solo qualche indumento, lui era completamente nudo e con il cazzo fieramente eretto fra le gambe. Poteva esserci anche qualcuno sulle scale, o potevamo essere intravisti dalle ampie finestre che davano sul cortile interno, ma lui non se ne preoccupò. Sempre strattonandomi per i capelli mi fece entrare nella sua casa e mi costrinse a inginocchiarmi sul pavimento come una cagna. Lui sedette su una poltrona, appoggiò le spalle allo schienale e aprì oscenamente le cosce. Con una mano andò al suo inguine e iniziò un lento massaggio alla base dell�asta. Mi osservò. Io, per pudore o più probabilmente per paura, non osai sollevare lo sguardo.�Ma tu non me lo prendi in bocca?� domandò Antonio.Non risposi.�Ah, ho capito. Sei stata addomesticata solo da mia madre, per adesso� continuò il ragazzino �In questo caso vedrò di dare una raddrizzata anche a te. Alzati in piedi!�Rimasi immobile.�Non obbedisci, vero?� disse Antonio �Per ora l�incantesimo può solo impedirti di ribellarti. Bene, quando le cose stanno così��Si interruppe a metà della frase e mi afferrò nuovamente per i capelli, sporgendosi un poco ...
    ... verso di me. Ero come intontita, in effetti. Avrei dato la vita per la mia padrona Laetitia, ma per il figlio, sebbene non riuscissi ad imporre il mio rifiuto di fronte ai suoi modi disgustosi, non riuscivo a provare la medesima fedeltà. Non lo amavo ancora.Antonio mi fece alzare in piedi e tornò ad appoggiarsi alla poltrona. Mi guardò con attenzione dalla testa ai seni, poi scese con i suoi occhi vogliosi su mio addome, sul mio perizoma e sulle mie gambe. All�improvviso lo vidi sorridere compiaciuto, e come per incanto mi ritrovai entrambe le punte dei suoi piedi affondate nella bocca dello stomaco. Sebbene avesse qualche chilo di troppo, il ragazzino era stato velocissimo a sollevare entrambe le gambe e a spingermi le sue estremità nella pancia. Sentii il fiato che si spezzava in gola e un dolore lancinante al centro dell�addome. Mi portai le mani al ventre, riuscendo solamente ad abbracciare le caviglie di Antonio, che dopo il calcio doppio non aveva ancora ritirato i piedi ed era lì che mi osservava sorridente e allegro.Non so perché formulai quel pensiero, ma in mezzo al dolore che provavo l�unica cosa su cui riuscii a focalizzare la mia attenzione fu quanto fossero belle e forti le sue caviglie. Dopo un attimo crollai in ginocchio. Lui ne approfittò per ritirare le gambe e per posarmi le piante dei piedi sulle spalle. Sentii la pressione dei suoi talloni sulle scapole e provai l�impulso di sollevare la testa e baciarli. Erano piedi grandi, ben modellati e abbronzati. ...
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