1. Il padroncino brasiliano


    Data: 05/02/2021, Categorie: Etero Dominazione / BDSM Autore: tom

    ... e adorato, e io, sua schiava devota, eseguivo i suoi ordini silenziosi con tutta l�ardore che potevo dimostrargli.�Ora vieni qui, puttana� disse dopo un po�.Essere chiamata puttana mi fece uno strano effetto. Sì, ero la sua puttana. Lui per me era tutto. Era un dio. Io per lui non ero nulla. Ero solo un trastullo momentaneo di cui presto, forse, si sarebbe sbarazzato. Non capii come avessero fatto le cose a prendere quella piega, e sul momento non sembrò importarmene neppure più di tanto.�Leccami il cazzo� ordinò il padroncino.Mi sollevai quel tanto che bastava per avere la faccia all�altezza del suo membro e avvicinai le labbra alla cappella. Il suo cazzo non era lunghissimo come mi sarei potuta aspettare da un mulatto del Sud America, ma in compenso era dritto e massiccio, con una cappella gonfia che sembrava fatta apposta per penetrare le inutili bocche di noi baldracche italiane.Lo presi fra le labbra e lo avvolsi amorevolmente nella mia calda lingua. Sentii che il respiro del padroncino si faceva più lento e più profondo, i suoi muscoli vibrarono e la sua mano andò dietro la mia nuca. Mi afferrò di nuovo per i capelli e mi spinse verso di sé. In un attimo la mia visuale fu occupata dai peli pubici del ragazzino. Erano fittissimi e neri. Peli di giovane dio sudamericano. Poi le sue palle sbatterono sul mio mento e il suo uccello volò nella mia gola. In una serie di voli alla cieca lo sentii puntare il becco contro il mio palato e contro le mie tonsille. Dallo stomaco ...
    ... ancora dolorate sentii risalire un conato di vomito che soffocai con decisione.Il mio giovane padrone doveva essersi dimenticato di farsi la doccia, ultimamente, e l�odore della sua orina mi investì prepotentemente le narici. Ma neppure questo aveva importanza. Io ero la sua schiava e avrei provveduto alla sua igiene personale. Sfilai il cazzo dalla mia bocca e presi a leccarlo per tutta la lunghezza, dalla cappella alla base dell�asta. Arrivai alle palle e le presi in bocca tutte e due, prima l�una e poi l�altra, succhiandole come gustosi lecca-lecca. Mi concentrai sui peli (perché anche loro avevano ricevuto qualche schizzetto di pipì!), li presi in bocca a ciuffi e li succhiai avidamente fino a ripulirli dalle ultime tracce di piscio.Antonio sollevò le gambe e mi appoggiò le cosce sulle spalle.�Prendimelo in bocca, troia�Lo feci con immensa gioia�lo succhiai con trasporto e passione�amai quell�insinuante obelisco di carne dura dal momento stesso in cui iniziò a violentare senza pietà la mia bocca�arrivai a imboccarlo dall�apice alla base e tornai su�di nuovo e di nuovo ancora�sentii gemere il padroncino, percepii il suo respiro che si trasformava da prima in un ansimare confuso e poi in un rantolo di libidine.�Adesso ti vengo in bocca, puttana, e tu bevi tutto�Non avevo mai inghiottito la sborra di un uomo, e di certo non mi sarei aspettata che la prima boccata di sperma che avrei assaggiata nella mia vita provenisse dal cazzo di un ragazzino straniero dall�igiene quantomeno ...