La mia vita da Bull 7: Vendetta
Data: 06/02/2021,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Bull del nord, Fonte: EroticiRacconti
... suicidarsi”. E lì non trattenni le lacrime, scoppiai a piangere, un pianto di paura di perdere una mia cara amica, la cosa più vicina a una compagna che ebbi mai avuto, un pianto di rabbia, rabbia verso quelli che avevano fatto una cosa del genere Linda. Una mattina, sette giorni dopo, proprio all’inizio delle vacanze, mi trovavo nella stanza d’ospedale di Linda, i suoi genitori erano appena andati via. Avevo scoperto che, per riuscire a dormire, aveva sempre con sé una scatola di benzodiazepine e dopo aver visto le sue foto appese all’albo era corsa a casa e ne aveva assunto l’intero pacchetto. Fortunatamente nella confusione in cui era in quel momento era barcollata sul pianerottolo dove l’aveva trovata una vicina due minuti dopo che aveva prontamente chiamato i soccorsi. I primi giorni, quando andavo a trovarla, era ancora fortemente scossa, parlava poco, era spesso assente. Ma quel giorno quando entrai mi rivolse subito un malinconico sorriso. Le chiesi se potevo stare nel suo appartamento per un po’ per starle vicino durante le vacanze, lei mi diede ben volentieri le chiavi. Poi la abbracciai teneramente, sentii il suo caldo respiro sul mio collo, mi fece venire la pelle d’oca. Mi sedetti sul letto e cominciammo a parlare, mi raccontò tutto, di come era stata invitata a una festa per darle il benvenuto e di quanto aveva bevuto e di come era finita in stanza con 3 ragazzi nudi. Non si era nemmeno resa conto che stesse venendo fotografata tanto era annebbiata dall’alcool ...
... e dalla lussuria. Mi stupii di come non provai nemmeno un minimo moto di gelosia per quello che aveva fatto, i patti tra noi erano stati chiari fin da subito, non eravamo una coppia e facevamo quello che volevamo. Il sentimento che provavo era un altro mano mano che sentivo la sua storia. Rabbia, rabbia sempre più violenta che in breve si trasformò in furia. Dopo il suo fiume di parole e mare di lacrime io fui molto lapidario. “I loro nomi” le ordinai con tono autoritario che non conoscevo come mio. Abbassò il capo e me li disse. “Cosa intendi fare?” Mi disse con la sua voce tremolante. Mi alzai, la baciai teneramente sulle labbra e le risposi “Ti vendicherò”. E senza più voltarmi indietro me ne andai. Mentre uscivo dall’ospedale quell’aria da duro mi era già passata, ero uno spilungone magro che ancora abbassava lo sguardo quando incrociava un tamarro sul marciapiede, cosa avrei potuto fare per vendicare la mia amica? Non ero forte fisicamente, non avevo soldi, ero sempre insicuro… tranne quando scopavo. Lentamente un’idea prese a farsi strada nella mia testa, forse avevo trovato un modo. Mi recai quel pomeriggio a casa di Linda dove trovai un grosso annuario ancora incellofanato dell’anno precedente. Quella stupida moda da high school americana dopotutto aveva avuto un utilizzo. Cominciai a sfogliarlo e trovai la prima vittima, mi meravigliai della quantità di informazioni che erano in esso racchiusi, alcune del tutto inutili come il suo motto altre decisamente utili tipo ...