Banished
Data: 20/12/2017,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Feticismo
Hardcore,
Autore: LidiaSissy, Fonte: xHamster
... nemmeno a dirlo il livello 5 prevedeva chiusura totale. Il naso aveva due buchi. Dalla narice destra passava un tubo che si fermava nella gola per portare aria, e attraverso la narice sinistra un tubo naso-gastrico scendeva fino nello stomaco per l’alimentazione. Attraverso lo shield frontale si stringeva una vite che bloccava il bavaglio interno.“Ok, Lidia… è il tuo momento”, disse la ragazza, avvicinandosi con il suo carico di dispositivi di correzione. Lidia era sdraiata sul lettino in condizioni di semi-incoscienza. Cominciò come da procedura, infilando i guanti IsoHand nelle mani della prigioniera, bloccandoli e chiudendoli con la chiave e bloccandoli a due anelli laterali del letto. Poi toccò alle scarpe, che furono infilate, strette ed assicurate con i lucchetti in dotazione. Poi toccò all’HeadShield. La ragazza, con un rasoio elettrico, tagliò a zero i capelli di Lidia, lavandole poi la testa per rimuovere i capelli tagliati. Poi le fu posizionato il bavaglio. Lidia accolse il silicone che le veniva introdotto in bocca con un lieve mugolio, l’ultimo suono che sarebbe uscito dalla sua bocca. La cinghia del bavaglio fu stretta intorno alla testa e la fibbia chiusa. La bocca di Lidia risultava aperta, le labbra aderivano alla parte di silicone rigido mentre i denti e la lingua si scavavano il posto nella parte interna. Lidia fu costretta a tossire attraverso al naso. Poi l’inserviente le posizionò le due semiconchiglie intorno alla testa, facendo attenzione a non ...
... pizzicarle la pelle. Le viti a brugola che tenevano insieme i due pezzi vennero bagnate in un liquido che avrebbe saldato i due pezzi, rendendo impossibile la rimozione dello shield. La ragazza posizionò lo scudo frontale, controllando che i buchi corrispondessero. I tappi per gli occhi non erano ancora in posizione, e Lidia riuscì a rendersi parzialmente conto di quello che le stavano facendo. Mugolò, o perlomeno ci provò, tentando di muovere braccia e gambe, che erano saldamente assicurate al letto. “Ferma, ferma. Non serve a niente agitarsi ormai”, le disse la ragazza. “Ah, ultima fase”. Due piercing furono posizionati sui capezzoli di Lidia, e tra loro, invece della solita catenella, una striscia di alluminio recitava “ATTESA PROCESSO”. “Abbiamo finito”, concluse la ragazza, mentre tramite interfono chiamava gli addetti al trasporto, che comparvero dopo pochi minuti. “MB024 è pronto”. MB024: Maschio, Bisessuale, numero 24. FE, stava per Femmina Etero, ME per Maschio Etero. Gli addetti al trasporto aiutarono Lidia a mettersi seduta mentre le braccia venivano preparate per il trasporto, ruotate all’indietro, verso il collare, assicurate all’anello posteriore, i gomiti praticamente uniti ed assicurati ad un anello della cintura. Le gambe unite da due catene, una corta alle ginocchia, una leggermente più lunga alle caviglie. Poi un guinzaglio di catena le fu applicato al collare e la aiutarono a mettersi in piedi, mantenendo un equilibrio precario. La trascinarono alla sua cella, ...