1. Rapporti condominiali -3


    Data: 11/02/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad

    ... Luigi!”, gemette, agguantandomi forte per le spalle.
    
    Allora, incrementai i miei sforzi ed ecco che in breve arrivò il premio agognato. Dragan sguaiolò, piegandosi quasi in due nelle convulsioni dell’orgasmo, e contemporaneamente getti di sborra calda e viscosa gli schizzavano fuori dal taglietto, impastandomi la lingua. Deglutii in fretta, ingoiando tutto: era un sugo più liquido e asprigno di quello di Andrea, e mi raspò leggermente la gola.
    
    Finito che ebbe di eiaculare, indugiai a leccargli qualche goccia perlacea che ancora sgorgava; poi sollevai lo sguardo.
    
    “Ecco fatto, - sorrisi – non ci abbiamo messo molto, visto?”
    
    “Dio bono, l’hai bevuta!”, fece lui con sincero stupore.
    
    “E’ quello il bello del pompino!”, dissi rialzandomi, mentre lui si risistemava.
    
    “Sei l’unico…”, gli scappò.
    
    Allora ce n’erano stati altri, dopo quel primo al cinema porno! La verginella…
    
    “Si vede che siamo in pochi i veri buongustai!”, scherzai.
    
    Dragan scoppiò a ridere.
    
    “Al lavoro, adesso, altrimenti non ce la fai per oggi.”, lo stimolai con un sorriso.
    
    “Ah, non preoccuparti, ho quasi finito.”
    
    “Vado di là a fare qualcosa, - gli dissi, allora – se hai bisogno, chiamami. - e uscii dalla cucina - E caso mai ne vuoi un altro, basta che me lo dici, ok?”, gli lanciai da fuori.
    
    “Ok!”, scoppiò a ridere lui.
    
    Non mi era sembrato imbarazzato più di tanto: buon segno. Cominciai a credere che non doveva essersela bevuta più di tanto la storia della mia bisessualità. Ma chi ...
    ... se ne frega? Dopo neanche un’ora mi chiamò.
    
    “Luigi, vieni a vedere?”
    
    Andai e lui mi mostrò le sue riparazioni, dandomi delle spiegazioni e chiedendomi se mi andavano bene.
    
    “Mi sembra tutto perfetto, - dissi – del resto, l’esperto sei tu, giusto? Quanto ti devo?”
    
    “Oh, niente, dai, per così poco…”, nicchiò lui.
    
    Pensai allora che fosse il caso di chiarire subito che una cosa era il sesso e un’altra il lavoro.
    
    “No! – feci in tono serio – Per favore, Dragan. Sei venuto perché ti ho chiesto di farmi un lavoro, tu l’hai fatto, hai sacrificato un sabato mattina che potevi andartene a spasso con i bambini ed è giusto che ti pago. Quello che è successo nel frattempo non ha niente a che vedere con il lavoro.”
    
    Ci fu un’ulteriore schermaglia, ma alla fine cedette, chiedendomi una sciocchezza. Quindi, se ne andò, portandosi via il suo odore e il suo fascino. In bocca, però, mi rimaneva il sapore persistente della sua sborra.
    
    Avevo sperato che si facesse rivedere con qualche scusa, ma le settimane successive passarono, senza avere di lui alcuna notizia. Beh, poco male: una volta o l’altra avrei avuto bisogno di qualche altro lavoretto…
    
    Nel frattempo, ogni tanto incontravo Andrea per strada o sulle scale: il suo ciao era sempre cordiale, ma i suoi occhi erano in qualche modo sfuggenti. Mi dispiaceva che i nostri incontri gli avessero causato dei problemi a livello personale, ma erano problemi suoi, non potevo farmene carico io. In fin dei conti, a farsi succhiare ...
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