Presenza sciagurata
Data: 20/12/2017,
Categorie:
Etero
Sensazioni
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
Lo ammetto sinceramente, lo confido lealmente e lo rivelo apertamente. Non posso farne a meno, perché ogni qualvolta che ascolto quel delizioso e ritmato brano dei Toto dal titolo “Without Your Love”, mi ricordo svisceratamente di lui, di tutto quello che è tenacemente stato, di tutto ciò che m’ha appassionatamente dato, che m’ha entusiasticamente trasmesso e in ultimo, quello che m’ha sfortunatamente e freddamente lasciato. Io quell’uomo lo riverisco come una forsennata, sono alienata di lui, lo stimo e lo venero ancora adesso, perché i suoni di quella canzone amplificano notevolmente i miei radicati e veementi ricordi, né giammai interromperò di compiere queste mie passionali stravaganze, perché lui si è accorpato impastandosi nel mio cuore, si è mescolato sporcandosi con la mia anima, lui è nel fondamento di qualsiasi mia emotiva e irrazionale fantasticheria. Ho costantemente di fronte alla mia vista il suo sguardo eloquente e intenso, le sue labbra polpute, la sua chioma e quel silenzioso quanto dinamico, vitale e instancabile splendore nascosto soltanto da un semplice paio di braghe. Io l’ho prima intravisto, in seguito incontrato e in ultimo brevemente frequentato. L’ho conosciuto un giorno che ero affaccendata assieme ad altre mie colleghe dietro un bancone per la vendita d’insaccati e di formaggi d’un modesto supermercato della mia città, durante il tempo in cui lui attendeva il suo turno con il talloncino numerato prima d’essere servito. Io lo adoro, ho necessità ...
... d’essere brandita da lui, ho urgenza delle sue carezze, delle sue amabili e piacevoli occhiate, delle sue garbate parole, del suo respiro e nondimeno del suo, per me fantastico cazzo. A dire il vero, lui non ha un cazzo enorme, è normale, ben proporzionato, ma in special modo lo sa usare a dovere e con abilità, perché quello che conta è che mi fa provare il puro e limpido godimento, mi fa vivere eccezionali e trascinanti orgasmi vaginali. Una mattina, la radiosveglia mi scandisce che è ora d’alzarmi, io d’istinto la blocco e trascurandola del tutto mi trattengo là sotto la trapunta restando distesa, giacché essa m’avvolge in un accogliente e tiepido abbraccio. Io avverto subito nonostante i guanciali siano due là non c’è nessuno, in quanto m’inganno lusingandomi che lui sia vicino a me. Talvolta, invero, capto nettamente addirittura la sua fragranza, aroma che sovente scarseggia, in tal modo resto là statica, pensierosa e taciturna squadrando la volta della stanza e rimugino. Speculo e medito quale possa essere oggi il criterio più vantaggioso per impiegare le ore di quella laboriosa mattina, trascurando in definitiva il compito che m’attende. Certo, se non mi presento al supermercato non succede nulla di grave, basterà una telefonata riferendo che non oggi non sto bene, che non sono in grado di venire a lavorare e il gioco è fatto. Rimango così un’ora dentro il letto, dopo stabilisco d’alzarmi. Ho tutta la mattinata davanti, però prima d’uscire è meglio che vada a farmi una ...