Presenza sciagurata
Data: 20/12/2017,
Categorie:
Etero
Sensazioni
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... doccia. L’acqua è gradevole, la considerazione di lui m’intriga ulteriormente, io bramerei che fosse là fuori dalla tendina nell’adocchiarmi facendo finta di volersi nascondere. Dopo un quarto d’ora esco dalla doccia e m’infagotto nel mio morbido accappatoio, quanto auspicherei che fosse la sua cute, che fosse la sua lingua ad detergere il mio corpo. Quanto gradirei palparlo, sentirlo, stringerlo, così facendo noto chiaramente che con quel lascivo, peccaminoso e inverecondo pensiero mi sto diffusamente eccitando. No, basta Erminia, smettila di cagionarti sconvenientemente dispiacere, piantala d’arrecarti infelicemente del male, ripeto verso me stessa badando ad altro. In quell’occasione m’agghindo intonando come posso una melodia, invero il suo motivo preferito, la sua aria, nello specifico “Without Your Love” dei Toto, super gruppo che peraltro lui m’ha fatto lietamente e opportunamente conoscere. Io mi vesto rapidamente non prendendomi cura di quello che eseguo, m’abbottono alla svelta la camicetta senz’adempiere l’ordine esatto dei bottoni. Non so decifrarne la ragione, però ho l’impressione che qualcheduno mi faccia fretta, come se mi braccassero, sicché compio tutto assai speditamente avviandomi verso l’uscio di casa, che con durezza e impeto colpisco mentre la sprango una volta che mi sono allontanata. M’addentro alla svelta dentro un bar e ordino una Sambuca doppia e m’accomodo al tavolo. Subito dopo il cameriere mi porge il bicchiere e mi squadra come se fossi ...
... un’alcolista allontanandosi quasi risentito. Forse in vita sua non aveva mai visto una ragazza da sola richiedere liquori o, più meramente devo avere il viso totalmente deturpato dalla sonnolenza e dalla stanchezza accumulata. Infischiandomene della faccenda inizio a degustarmi la mia Sambuca preferita e nel contempo a calarmi nelle mie riflessioni scrutando fuori dalla vetrata del bar. In realtà a quest’ora non c’è ancora molta ressa, principalmente di giovedì mattina, perché solamente adesso mi rendo conto che il Caffè è penosamente vuoto. Voltandomi da un lato intravedo un ragazzo appoggiato che sembra che stia dormendo. Accanto a lui giace una bottiglia di Prosecco interamente vuota. Sono curiosa, in tal modo m’avvio pigramente verso il tavolo, mi fermo là a pochi centimetri, in seguito m’accomodo dinanzi a lui. Lui non si scompone, ma senza osservarmi con un ammonimento da nenia da uomo alticcio mi enuncia: “Signorina, che cosa cavolo desidera? Ci conosciamo?”. “Ti confesso che avrei gradito sorseggiare un bel bicchiere di quell’ottimo Prosecco, però sfortunatamente sono arrivata tardi” - ribatto io, tentando di serbare una modulazione pacata né irritante per non importunarlo. Lui solleva dapprima gli occhi, in seguito dopo avermi scrutato per qualche istante solleva la testa e tira su a fatica il braccio. Io sto per svenire, sono sbigottita, letteralmente costernata, è lui. No, non ci credo, l’individuo del supermercato che ho visto due giorni fa in attesa d’essere servito, ...