1. Presenza sciagurata


    Data: 20/12/2017, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... non può essere, è talmente inconcepibile. Mi dò un pizzicotto per vedere come reagisco, eppure mi persuado all’istante che sia unicamente la mia corrotta, famelica e scellerata immaginazione che mi fa vedere il maschio dei miei inconfessati vagheggi. “Dimmi una cosa? Come mai mi esamini in questo modo? Forse non hai mai analizzato né studiato uno sbronzo, sgualdrina?”. “Io ammiro di gran lunga voi maschi esclusivamente per la delicatezza che manifestate in direzione di noi femmine” - gli rispondo io, stavolta intenzionalmente in maniera sagace e provocante. “Io, al contrario, venero le femmine, perché alcune hanno una gran bella fica” - obietta lui in tutta schiettezza. In quel contesto appariva che lo facessimo deliberatamente ed espressamente nel ripetere locuzioni senza senso, poiché era tutto assai bizzarro e goffo per essere qualcosa di spontaneo. Così rimaniamo silenziosi per diversi minuti, lui sembra ravvedersi un poco, frattanto s’accende una sigaretta, mi porge il pacchetto, io ne acciuffo una e lo ringrazio. Poco dopo lui in modo garbato domanda il nome: “Io sono Erminia” - gli rispondo in modo cordiale. “Realmente un bell’appellativo, davvero, io mi chiamo Stefano”. Subito dopo che scopro il suo nome, percepisco distintamente che il mio plasma s’agita nelle vene, poiché concepisco con la fantasia desideri astratti e ingarbugliati attraversarmi il cervello. Resto muta e m’incaponisco, lo squadro per molti minuti: “Senz’altro m’avrai notato in qualche altro luogo? ...
    ... Mi sbaglio?” - mi dichiara apertamente lui, con un irrilevante sogghigno astuto e franco. “Ho voglia di chiavare con te, appena possibile” - gli controbatto io, volendo ritrattare il timbro delle mie definizioni nel mentre le pronunciavo. Eccezionalmente e stranamente io arrossisco, in effetti non è da me discorrere in quel modo a un forestiero dopo appena una mezz’ora di dialogo, eppure mi è venuto talmente congenito e insito comunicargli quelle parole. Stefano, il maschio che ho sempre aspettato, la persona dei miei vagheggi libidinosi e non, l’uomo insuperabile e che ho sovente bramato, attualmente si trova là di fronte a me, che cos’altro dovrei manifestargli? Ci sono innumerevoli pareri e responsi, tuttavia il più diretto, istintivo, intrinseco e maschio è quello, però a lui quella frase non sembra mortificarlo né urtarlo molto. La mia espressione non appare averlo sbigottito né stravolto tanto, perlomeno all’apparenza. Stefano non si scompagina non si disfà, perché dopo avermi scagliato il fumo della sua sigaretta in viso sospira sorridendo e mi proclama: “Erminia, tu non sei l’unica ragazza che me lo propone” - mi rivela lui in modo schietto, scardinando le mie ulteriori scontentezze mentali. “Io voglio che tu mi chiavi in questo momento” - recrimino lagnandomi io, presentemente più consapevole di prima. “Va bene, non disperarti, sei alquanto infervorata e spronata. Dico bene?” - ribatte Stefano per stimolarmi oltremodo, pur sapendo benissimo che io non reggo più né mi ...
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