1. Calabria (2)


    Data: 15/02/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: crigio

    Il sabato successivo al mio arrivo in Calabria, Pino, Enrico e Knut mi raggiungono per trascorrere qualche giorno di ferie insieme. Racconto loro della mia avventura con gli operai e non vedono l’ora di conoscere Fabio. Allora organizzo una giornata al mare, in una spiaggia gay, e chiamo il ragazzino per invitarlo a venire con noi.
    
    Domenica mattina prendo la macchina di mia madre e, dopo aver caricato Fabio, andiamo verso la spiaggia che ho frequentato molte volte prima di andare al nord per lavoro.
    
    Durante il tragitto, Fabio ci racconta un po’ di sé: ha ventidue anni e fa qualche lavoretto di tanto in tanto per mantenersi agli studi e non pesare troppo sulle spalle dei suoi genitori.
    
    Mentre racconta, Pino mi lancia sguardi vogliosi: sembra quasi complimentarsi con me per aver trovato quella bella puttanella.
    
    Arrivati al mare, scendiamo verso la caletta e ci mettiamo comodi. Pino subito dice che va a fare un giro e lo vediamo allontanarsi lungo il bagnasciuga col suo costumino giallo fluorescente. Io, invece, invito Fabio a dare un’occhiata nella direzione opposta, mentre Enrico e Knut rimangono nella caletta a prendere il sole.
    
    Il ragazzino ha uno slippino bianco che fascia perfettamente le sue chiappette tonde e a vederlo da dietro è molto appetitoso: penso che faremo girare la testa a molti bagnanti!
    
    Superiamo il costone che delimita la baia e iniziamo a guardarci intorno. I primi uomini che vediamo non ci stuzzicano granché: sono soprattutto dei vecchi ...
    ... bavosi e voglio che a Fabio rimanga un bel ricordo di questa giornata.
    
    Oltrepassato un altro scoglio, scorgiamo un ragazzo pelato e con la barba che, seduto con le gambe raccolte, fuma una sigaretta. Non indossa il costume e, dalle cosce un po’ aperte, penzola un apparato genitale interessante. Stringo il braccio di Fabio e con la testa gli indico il tipo. Lui mi fa capire che gli piace e allora ci fermiamo sulla riva, di spalle a quello e inizio a palpare il culetto del mio amico. Voltando la testa verso il barbuto, vedo che divarica le gambe, getta via la sigaretta, si alza e, raccolto il telo, si dirige verso un enorme masso.
    
    “E’ fatta! Andiamo!”, esorto Fabio. Raggiungiamo il tipo e lo troviamo appoggiato alla pietra che si accarezza il pube. In una lingua che mi sembra francese mi impone di inginocchiarmi per succhiargli il cazzo.
    
    Mentre eseguo l’ordine, lui afferra Fabio per la vita e, stringendolo a sé, gli divora letteralmente la bocca e gli infila la mano nello slip, strizzandogli una chiappa.
    
    Ingoio la verga tenendo sempre un occhio sul ragazzino: non voglio che chicchessia lo costringa a fare qualcosa che non vuole. Ma lui si lascia fare e ansima. Probabilmente, il francese ha raggiunto il suo buco con la punta di un dito e glielo sta massaggiando. Poi la mano del barbuto sale fino alla testa di Fabio e la spinge verso il basso. Lui cade in ginocchio, gli cedo l’asta che nel frattempo ha preso vigore, e vado a leccare le palle. Allora il cazzo comincia ...
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