Cugini
Data: 16/02/2021,
Categorie:
Incesti
Autore: Farfallina
La caffetteria dalle vetrate turchesi, posta all'angolo di Via Stendhal, dove Benvenuto e io eravamo soliti incontrarci, ha chiuso i battenti. Rosa e Armando, gli anziani coniugi che gestivano il leggendario locale, hanno preferito alienare l'intero stabile di cui erano unici proprietari anziché adeguare l'esercizio commerciale alle norme di sicurezza emanate dal Comune. Del cambio di destinazione dell'antica caffetteria ero venuta a conoscenza durante una delle mie rare rimpatriate in città. I nuovi proprietari si erano fatti carico della ristrutturazione dell'immobile trasformando la caffetteria in un ristorante-pizzeria, privando la città di un pregevole locale in stile liberty denso di tradizioni. A rendere speciale il Caffè Cavour non era la tipicità dei prodotti messi in vendita nel locale e nemmeno l'arredo, ma piuttosto le storie d'amore, cominciate, maturate e terminate fra le volte della caffetteria. Intere generazioni avevano flirtato intorno ai tavoli del locale. Nei pomeriggi d'inverno Benvenuto e io eravamo soliti soffermarci al primo piano della caffetteria. Trascorrevamo interi pomeriggi a crogiolarci nel nostro amore lontani da sguardi indiscreti. Gustare una cioccolata in tazza, sorseggiare un tè aromatizzato alla vaniglia, era quanto di meglio la signora Rosa poteva offrirci. Ma non disdegnavamo la crema pasticcera con cui farciva i bignè, le praline di cioccolata, e i tranci di torta alla frutta che consumavamo durante gli incontri. ...
... L'antica volta di marmo, dalla cui porta si accede al ristorante, è una delle poche cose rimaste intatte nella facciata dell'edificio dopo la ristrutturazione. Una ingombrante insegna al neon di colore azzurro, somigliante al corpo di una sirenetta, sovrasta la porta d'ingresso su cui campeggia la scritta: "Pizzeria da Salvatore - Specialità marinare". Nell'avvicinarmi all'edificio fui assalita da uno sgradevole odore di fritto. Proveniva dalle finestre della pizzeria, lasciate aperte, congiuntamente agli schiamazzi degli avventori che a quell'ora della sera affollavano il locale. Il Caffè Cavour aveva aperto i battenti nei primi anni del novecento. Per cento anni, fino al momento della chiusura, aveva mantenuto intatto l'arredo in stile liberty con cui era stato inaugurato. I cittadini parmigiani consideravano il locale il luogo ideale per fare conversazione e nel contempo consumare una bevanda calda in assoluto relax. Con Benvenuto avevamo l'abitudine di prendere posto sempre al medesimo tavolo: uno di quelli con il piano di marmo rosa e i treppiedi di ferro battuto. Le pareti della stanza, affrescate in stile floreale, erano impreziosite dalla presenza di antiche fotografie, per lo più ingiallite, incastonate dentro preziose cornici di radica di noce, che ritraevano scorci della città e ritratti di uomini e donne in posa. Accostai il viso all'inferriata di una finestra del ristorante che si affacciava nella strada. Mi trovai a scrutare, di nascosto, l'interno della ...