1. Cugini


    Data: 16/02/2021, Categorie: Incesti Autore: Farfallina

    ... pizzeria. Il locale era diverso da come lo ricordavo, e non solo a causa dei lavori di ristrutturazione che ne avevano mutato la struttura. Gli schiamazzi, la confusione, le risate, conferivano al ristorante un'atmosfera ordinaria rispetto a quella raffinata che aveva contraddistinto la caffetteria tempo addietro. Erano trascorsi dieci anni dall'ultima volta che ci avevo messo piede. Dopo sposata ero andata a vivere a Roma e negli sporadici rimpatri in città non mi ero mai avvicinata alla caffetteria. A Parma ero giunta nel primo pomeriggio, servendomi del treno, senza la compagnia di mio marito rimasto a Roma ad accudire ai nostri due figli impegnati con la scuola. Avevo preso alloggio all'Hotel Aida, in pieno centro cittadino, intenzionata a trattenermi in città per una sola notte, dopodiché sarei ripartita dopo avere sbrigato le pratiche notarili riguardanti un'eredità lasciatami da zia Rosa, deceduta poche settimane prima. La lettura del testamento era stata fissata nella prima mattina, obbligandomi a lasciare la capitale con largo anticipo per essere presente all'apertura del testamento, ed espletare le pratiche notarili insieme agli altri parenti.. L'interno del ristorante era bene illuminato. Alle pareti trovavano posto alcune reti da pesca intrecciate e dei quadri a olio con nature morte. I tavoli erano affollati di clienti. Il chiasso era eccessivo anche per una pizzeria. Non avevo voglia di cenare in un locale siffatto, ma ero curiosa di visitare il resto del ...
    ... ristorante per constatare di persona com'era cambiata la stanza in cui Benvenuto e io eravamo soliti incontrarci. Mi scostai dalla grata e mi avvicinai alla volta di pietre e sassi su cui faceva bella mostra l'insegna al neon della sirenetta, poi entrai nella pizzeria. Rimasi sorpresa dall'andirivieni di camerieri che si spostavano con rapidità da un tavolo all'altro sorreggendo vassoi, tondi e fruttiere di ogni tipo. Uno di loro mi venne incontro e si rivolse a me. - Quanti siete? - disse con vago accento napoletano. - Sono sola. - Ah, bene, mi segua. - Veramente gradirei prendere posto al piano superiore. E' possibile? - Penso di sì. Lo seguii dappresso attraverso la sala fino a raggiungere la scala che conduceva al piano superiore. I gradini in cotto, consumati nella parte centrale, erano gli stessi che avevo calpestato anni prima a dispetto del resto del locale che aveva subito una radicale trasformazione. - Le va bene qui? - disse indicando un tavolo quadrato apparecchiato per due persone, accanto a una delle finestre che si affacciavano nella strada. - Vorrei sedermi là. - dissi indicando un tavolo all'estremità della sala, nello stesso punto dove ero solita incontrarmi con Benvenuto. - Sì, certo, non c'&egrave problema. Mi accomodai al tavolo e il cameriere mi porse la custodia in similpelle che conteneva la carta con la lista del menù. - Non importa, non ne ho bisogno. Desidero che mi porti una pizza margherita e una lattina di chinotto. - Provvedo immediatamente. Mi ...
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