Cugini
Data: 16/02/2021,
Categorie:
Incesti
Autore: Farfallina
... chiesi a Benvenuto di tenermi compagnia per non andare al cinema da sola. Durante una delle scene strappalacrime mi ritrovai stretta a lui in cerca di protezione, invece Benvenuto ne approfittò per baciarmi. Si trattò di un timido bacio, labbra contro labbra, un gesto sfuggente, molto breve. A quel tempo avevo poco più di diciassette anni e avevo conosciuto solo brevi amori. Flirt nati sui banchi di scuola con compagni di classe, un po' di petting e nulla più. Il turbamento che mi provocò il contatto delle sue labbra fu tale che nei giorni successivi evitai d'imbattermi in Benvenuto e lo stesso fece lui. Mi vergognavo per quanto era accaduto. Avvertivo un forte senso di colpa, frutto di un'educazione bigotta che mi faceva sembrare peccaminoso ciò che il mio corpo invece percepiva come naturale. Cercai in tutti i modi di rimuovere dalla mente l'episodio di cui ero stata protagonista, ma ero affascinata dall'eventualità che potesse ripetersi quell'abbraccio. Smisi di pensare a Benvenuto come a un cugino. Ero turbata dalla bellezza del suo corpo, delle spalle larghe, dai pettorali sporgenti e le cosce muscolose. Una forza nuova dominava la mia mente e non sapevo come sottrarmi dal pensare sempre più spesso a lui. Qualche settimana più tardi Benvenuto mi bloccò nei locali dei servizi igienici della scuola. Stavo fumando una sigaretta in compagnia di alcune amiche quando mi prese da parte e mi trascinò dentro la porta di un cesso. Nemmeno una parola gli uscì dalla bocca. Mi ...
... sospinse contro una parete, dopodiché posò le labbra sulle mie. Non mi scostai e lasciai che la sua bocca deformasse la mia, ma quando la punta della lingua cercò d'insinuarsi in profondità serrai i denti impedendogli di penetrarmi. Benvenuto non si perse d'animo. Ansimava e boccheggiava eccitato dall'essere a contatto con il mio corpo, ma anch'io ero eccitata, anzi lo ero più di lui, e cercavo in tutti i modi di nasconderglielo. Condusse le mani sotto il bordo del maglione e raggiunse con le dita le tette. Cominciò a carezzarmi i capezzoli che avevo turgidi e pieni di desiderio. Avevo il cuore in gola, tanto ero nel pallone, e non mi ribellai. Lo abbracciai e spalancai la bocca lasciandola alla mercé della sua lingua. A quel tempo non portavo il reggiseno. Ero magra e avevo le tette piccole, a calice. Le rare volte che mi capitava di indossarlo infilavo una seconda misura. Soltanto qualche anno più tardi i miei seni mutarono d'aspetto: accadde quando mi ritrovai incinta. Rimasi piacevolmente turbata dal contatto delle mani sulle tette. Prima d'allora a nessun altro avevo permesso di toccarmi in quel modo, con lui invece tutto sembrò naturale. Avevo le tette gonfie i capezzoli turgidi e la figa che faceva le capriole. Continuammo a baciarci scambiandoci un oceano di saliva dalle nostre bocche, fintanto che la campanella dell'intervallo pose fine alla ricreazione interrompendo il nostro convegno amoroso. Mi ricomposi e poco dopo misi il muso fuori dal cesso con lui appresso a me. ...