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La mia ragazza fuori sede: io al telefono e tu sul suo cazzo (cap. 3)
Data: 17/02/2021, Categorie: Tradimenti Autore: HotPirate, Fonte: Annunci69
... perfetto. Vale dal canto suo stavo godendo come una cagna, gli metteva una mano dietro al culo per fargli accelerare i colpi e dal labiale potei intuire che lo stava istigando a spingere più forte. Vedevo nei suoi occhi la perdizione e la lussuria più totale mentre in quelli di Giovanni si leggeva solo il compiacimento di aver sottomesso una cagna, la mia cagna. Dopo un po' che la stantuffava decise di cambiare posizione ma per farlo tolse il suo cazzo da dentro la fica di Vale la quale per un attimo sembrò gli mancasse il fiato e infatti frettolosamente cerò di rimetterlo dentro con le mani. Questo insubordinazione non fu gradita da Giovanni il quale le assestò un manrovescio sul culo che la fece tremare tutta ma non riuscì a cambiare l’espressione di vuoto che Vale aveva dopo che il suo giocattolo gli era stato tolto. Mostrando le sue doti fisiche Giovanni la rigirò e la presa in braccio appoggiandola contro il muro, lei contenta che il gioco stesse per ricominciare non esitò a prendere nuovamente il randello con entrambe le mani ed a posizionarlo all’altezza della sua fica grondante. Con un colpo di reni Giovani ricominciò a stantuffarla se si può ancora più forte grazie all'appoggio fornito costituito dal muro. Vale gemeva e lo teneva stretto a sé, non voleva perdersi neanche un millimetro di quel cazzo equino. Le sue gambe erano appoggiare sopra le spalle di lui e la sua bocca, quando non era riempita dalla sua lingua, si contorceva in espressioni di puro ...
... godimento. Io non ce la facevo più, non so quante volte fossi venuto guardando la mia donna montata come la peggiore delle puttane da un coglione palestrato. Stavo quasi per mettermi a piangere mentre mi segavo quando mi balenò per la testa un’idea. Dovevo chiamarla! Si dovevo chiamarla, in questo modo sicuramente i due avrebbero smesso e che no so, magari sarei riuscito a farle venire un minimo di sensi di colpa tali da farla rinsavire. Alla luce di quello che successo dopo capii quanto era stupida la mia idea. Composi il numero in un tempo che mi pareva infinito ed aspettai che il suo cellulare cominciasse a squillare, uno squillo, due squilli… stavo perdendo la speranza che Vale mi rispondesse quando vidi che lei si girò verso il comodino dove era appoggiato il telefono ed una volta letto il mio nome ebbe un attimo di esitazione. Continuò a fissare il telefono non sapendo bene cosa fare mentre Giovanni non sembrava minimamente intenzionato a smettere di scoparla come un forsennato. Dopo altri due squilli Vale disse qualcosa a Giovanni che smise di spingere e, con il suo cazzo ancora ben conficcato dentro di lei, si spostò verso il comodino per prendere il cellulare e passarglielo a lei. Valentina prima di rispondere fece segno di fare silenzio e poi rispose: “Cia… ciao amore… com come stai?” io, contento dell’espressione scocciata di Giovanni, risposi “Tutto apposto amore, te invece? Ti sento affaticata”. Lei con fare preoccupato ed affannoso “Eh no scusa è che sto facendo ...