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Lotta di classe - 1
Data: 21/02/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad
... casa: i miei sono fuori, rientrano stasera.” “No… ti ringrazio… e poi, non ho neanche il costume!”, disse Tony con sollievo. “Immagino che avrai le mutande, sotto quei jeans, giusto?”, gli sorrise incoraggiante Fabio. Tony arrossì e lo fissò sconcertato, imbarazzatissimo all’idea di rimanere in mutande davanti a uno sconosciuto e un po’ anche al pensiero che non dovevano essere proprio pulite, visto che non se le cambiava da un paio di giorni. Ma Fabio era ormai lanciato, tanto più che si sentiva quasi dovuta una certa forma di risarcimento per la sega interrotta. “Ascolta, Tony, - gli disse suadente – quante volte ti è successo durante i tuoi giri – e accennò al pacchetto di giornali poggiati a terra sotto la sdraio – di capitare in una casa come questa, di essere ricevuto da una persona, modestamente, educata e cordiale come il sottoscritto, e di essere invitato a prendere il sole in piscina?” “Beh, mai! – scoppiò a ridere Tony – Generalmente, non mi lasciano neanche entrare!” “E allora, perché non ne approfitti e non te la godi un po’, adesso che ne hai l’occasione? Pensi forse che ti giudicherei male? Io ti ho fatto accomodare, perché avevi l’aria simpatica e mi andava di fare due chiacchiere con te… Quello che sei politicamente, non me ne frega niente. Io la vedo così…”, e fece spallucce. Seguì una pausa di silenzio. Fabio sentì il saltapicchio agitarglisi sotto gli slip, ma non fece niente per nascondere il profilo che si andava allungando e ...
... che pure doveva essere ben evidente, nella posizione in cui era sdraiato. Anche volendo, però, non solo sarebbe stato impossibile, con una copertura così esigua, ma non avrebbe fatto altro che attirarci maggiormente l’attenzione: la cosa migliore era far finta di niente. Distolse lo sguardo da Tony e rimase a fissare con aria assorta la piscina, al centro della quale galleggiava stancamente il suo costumino azzurro. Tony, dal canto suo, era francamente confuso: tutto questo era nuovo per lui. Erano anni che si occupava di politica attiva, che girava per le case, per i quartieri a promuovere le iniziative del suo gruppo, Lotta Proletaria per il Comunismo, e a volte era stato accolto con finto interesse, altre con malcelata ostilità, quando addirittura non lo avevano cacciato via in malo modo, senza rendersi conto che nel fervore di rifiutare le sue proposte, era lui che ferivano, i suoi sentimenti. Sempre la sua persona era stata identificata con le sue idee, con la sua appartenenza politica, e demonizzata assieme a quelle. “Vedi, - cercò di spiegare alla fine – quando si è impegnati in una causa… quando credi a un ideale, senti che devi agire, che devi mettere in ballo tutto te stesso per far sì che le cose cambino…” “Sì, capisco…”, mormorò Fabio con un sorriso. “Beh, ciò non toglie che ogni tanto possiamo anche prenderci una pausa!”, aggiunse Tony inaspettatamente anche per lui, e si slacciò alcuni bottoni della camicia, esponendo ai lascivi occhi di Fabio un ...