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Lotta di classe - 1
Data: 21/02/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad
... triangolo di pelle candida e levigata. “Devo ammettere che si sta bene qui.”, sospirò poi, allungandosi più comodo sulla sdraio e portandosi le mani dietro la nuca. Il caldo cominciava a fare il suo effetto. Fabio si alzò e raccolse i bicchieri. “Vado a prendere dell’altro tè.”, disse e si allontanò. Rimasto solo, Tony si guardò intorno: la piscina, le siepi fiorite… “Borghesi del cazzo! - mormorò, sentendosi montare dentro la rabbia – Eccolo come vivono ‘ste sanguisughe del cazzo! Noi a sudare sangue per un posto di lavoro e loro a sciacquarsi le palle in piscina!” Non gli passò per la testa che, in realtà, lui di sangue per un posto di lavoro ne stava sudando ben poco, ma il seme della rivalsa era ormai piantato. Cominciò a sentirsi la pelle sudaticcia sotto la camicia e sotto il tessuto pesante dei jeans… Già, perché non ne approfitto e me la godo un po’ pure io alla faccia loro? Al pensiero, seguì rapida l’azione: Tony si drizzò a sedere, si sbottonò la camicia, se la sfilò dai pantaloni, poi se la tolse e la gettò per terra. Si chinò, quindi, a slacciarsi le scarpe, togliendosele assieme ai calzini di spugna sfilacciati. Questa roba è pure mia, cazzo! Un senso di grato benessere lo prese, già a sentirsi la freschezza dell’erba sotto i piedi nudi. E vaffanculo pure le mutande sporche! Si alzò, si sbottonò i jeans e prese a sfilarseli. Fu in quel momento che Fabio tornò e a momenti gli veniva un colpo alla vista dell’altro che, dandogli le ...
... spalle, si toglieva i pantaloni e li gettava in un mucchietto accanto alla camicia. Un turbamento profondo lo prese e indugiò un momento ad ammirare quel fisico snello, le spalle forti, le gambe tornite, il culetto polposo, celato sotto un paio di slip sformati. Dio, che splendore! Tony tornò a sedersi sulla sdraio, senza essersi accorto di niente. Fabio, allora, affrettò il passo nell’ansia di vederlo davanti. Sentendolo arrivare, il giovane girò la testa. “Ho deciso di accettare il tuo invito.”, disse con un sorriso tirato. “Hai fatto benissimo.”, rispose Fabio, porgendogli il tè gelato. Una zaffata pungente, ma terribilmente inebriante, gli giunse, quando l’altro sollevò il braccio per prendere il bicchiere. L’afrore ferino di un’ascella maschile era una delle cose che lo eccitavano maggiormente. Sentì un fremito percorrergli l’inguine e uno sgorgo di sugo inzuppargli lo slippino in corrispondenza del glande. A Fabio sembrò di vivere una situazione irreale. Possibile che non si è accorto che ce l’ho duro?, pensò, mentre tornava al suo materassino. Si sdraiò sul fianco, appoggiandosi sul gomito, in modo da essere rivolto verso Tony. La seduta della sdraio era pressappoco all’altezza dei suoi occhi e lui aveva una visione perfetta del centro focale dei suoi interessi. Finito di bere il suo tè, Fabio si era disteso ad occhi chiusi, con le mani dietro la nuca e le gambe divaricate, quasi fosse consapevole che l’altro lo stava guardando e volesse lasciargli buon ...