I segni dell'amore parte 2: il morso del barracuda
Data: 24/02/2021,
Categorie:
Tradimenti
Autore: alchimista47, Fonte: Annunci69
... ci fai qui?” sembra meravigliata.
“Sorpresa!” Sorrido e sto al gioco fingendo una improvvisata. Entro mentre sento il suo telefono che suona, si apparta per rispondere. Io nel frattempo le faccio cenno che vado a rinfrescarmi. Asciugandomi le mani noto che, appoggiato sopra a un mobiletto c’è un plug anale, del lubrificante e dei preservativi. La ragazza voleva fare gran festa con l’amico, mi viene il dubbio di essere più un intruso che un invitato. Esco dal bagno mentre lei sta riattaccando.
-“Sei molto bella, ti desidero da quando ho visto le tue foto. Dal nostro incontro di ieri ogni mio pensiero è per te” Mi avvicino e le sfioro una guancia con una mano. Poi passo lievemente il pollice sulle labbra, mi immergo nei suoi occhi per cercare di carpire qualche segnale.
“E Silvia? Siete una splendida coppia, non vorrai rovinare tutto... E poi… Noi siamo amiche. Magari in altre situazioni… Ma così non me la sento”. Forse ci ha ripensato, mi ha invitato lei in chat....
La vedo dibattuta, con gli occhi poso rapidamente lo sguardo a dei giochi per bambini impacchettate forse per essere buttate. Rimane ancora un attimo in bilico ma non mi respinge. Ho il testosterone a livelli inverosimili, tanto che mi trovo a fare una cosa che non è nella mia indole: la bacio. Appoggio le labbra sulle sue e sento la sua sorpresa, poi si lascia andare e si concede. E’ un bacio lungo, profondo. La stringo a me cingendola ai fianchi. Lei si è sollevata in punta di piedi. Da anni non ...
... baciavo una donna diversa da Silvia in quel modo, profondamente, completamente. Sono euforico e al tempo stesso a disagio per quella esperienza da tempo sopita. Quando torno in me mi rendo conto che forse sono stato troppo avventato.
-“scusa, ma desideravo farlo da tempo. Adesso, se ci hai ripensato me ne vado...”. Lei abbozza un sorriso. Non è contrariata, forse un pò stordita dalla novità.
-“scusami un secondo” Si allontana e traffica con lo smartphone. Intanto mi siedo sul divano. Una finestra è aperta e sento rumori di persone che parlano sul piazzale sottostante. Mi guardo in giro: il divano, una tavola con qualche sedia, qualche pacco di roba imballata. Sulla tavola un pc portatile suona della musica.
“Ok, rimani pure, anche il mio amico è d’accordo. Se sei qui penso che anche a te vada bene....”. Ripetitiva, sarà la deformazione professionale. Annuisco con una espressione tipo “mi pare che ce lo siamo già detti”.
-“Per favore non mi giudicare, stasera pensavo di divertirmi. Ho bisogno di un diversivo....”
- “sì, ti capisco e lo avevo intuito: Non ho potuto evitare di curiosare sulla fornitura del bagno (un velo di imbarazzo). Ho bisogno anch’io di uscire dagli schemi, per una sera. Mi sento anch’io un po’ imbarazzato ma al tempo stesso eccitato. Lasciamo che le cose vadano da sole, se non funziona me ne vado e vi lascio, non voglio assolutamente rovinarti la serata.”
Beviamo una cosa aspettando il bull. Confesso una certa curiosità nel vederne uno dal ...