1. Recovery mode 4


    Data: 25/02/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Maks

    ... andati? - Mi chiami appena leggi? - Hei allora te la spassi sú eh? Beato tra le donne... Sara vi regge la candela? Che fare con Monica? Il cuore avrebbe voluto esserle accanto in quel momento evidentemente difficile, ipotizzando una lite con Fabio susseguente alla nostra pomiciata. Il cazzo d'altronde non l'avrebbe gradita tra le palle in quella irripetibile giornata con le due lesbiche. La mente, infine, godeva vendicativa della condizione di solitudine e sofferenza in cui versava stronza. Non ero lucido per scriverle, optai per riposare e posai il telefono. Giacevo su un fianco quando sentii qualcuno entrare, adagiarsi sul letto: - Dormi?- sbarrai gli occhi senza voltarmi, era la voce di Sara. Mi accarezzava i capelli, la schiena nuda, le spalle... - hai detto qualcosa a Marta delle foto? - No, come promesso - mi vantai, anche se in realtà non ne avevo avuto modo. - Grazie, e un'altra cosa... andresti a prendere mio figlio da solo? Così non lascio sola Marta quassù, le romperebbe penso... Vaffanculo, pensavo volesse proporre un pompino e invece ha ancora pretese! E non ero lontano dall'imporglielo io, ma preferivo continuare ad indebitarla con me: - ok, come preferite, ma sappi che la ricompensa che mi spetta così aumenta! - scherzai. - Quando vuoi tu... - replicò un po' ammiccante un po' bugiarda. No, non l'avrei graziata oltre: ricambiai le sue carezze, che andavano avanti con mia massima soddisfazione, affatto celata; la ammiravo appesantendo i miei respiri, ormai ...
    ... evidenti sospiri di desiderio, la bramavo. Con fare deciso, al limite dell'autoritario, le afferrai il viso e la baciai le labbra. Come il giorno prima lei sorrise intenerita, una tenerezza che però nascondeva un desiderio represso, e mi lasciò fare, stavolta senza ritrarsi, per poi socchiudere i denti e offrirmi uno spiraglio di accesso alla sua lingua, immobile sull'uscio come un animale impaurito che dalla sua tana attende il momento più propizio per uscire allo scoperto. La vidi chiudere gli occhi e schiudere la bocca. Era fatta! Mi stavo pomiciando quel pezzo di figa, indagandone attento con la lingua e le mani ogni angolo dello splendido corpo, appena visitato con altrettanto trasporto anche da Marta. Non facemmo in tempo a smettere,nemmeno tentammo, quando la sentimmo arrivare in camera. Era lì da qualche parte sull'uscio della stanza, non sapendo che fare o dirle, continuai a baciare la nostra comune preda con naturalezza, d'altronde io le avevo permesso altrettanto. Sara risolse l'empasse facendo cenno a mia moglie di sedersi ai piedi del letto e tacere. Mia moglie obbedì, mentre l'amica prese a tastarmi sui pantaloncini, svelando una condizione di arrapamento in cui Marta mi aveva raramente visto nei nostri anni insieme. Poi li abbassò, decisa, come se, tutt'altro che lesbica, conoscesse quel copione a memoria. Avevo il membro rigonfio, pulsante, con la cappella già tutta inumidita di seme. In quei casi ero solito raccoglierlo sulle dita e offrirlo alla bocca di mia ...
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