1. La donna che cambiò nome


    Data: 27/02/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Philosm

    ... anche che le dispiace molto per quello ch�era successo sabato, non sapeva che i vestiti fossero in quello stato!- E chiuse la porta.Grazia rimase impietrita, la scopa le cadde dalle mani. Era tutto troppo bello. Si precipitò ad aprire, ma ormai lui se n�era andato. Andò alla finestra e lo vide affrettarsi verso la fermata dell�autobus. Gridò, facendo un disperato cenno con la mano: lui la vide e rispose, credendo lo stesse salutando. Avrebbe voluto chiamarlo al cellulare, ma non sapeva il numero. Mise l�apparecchio vicino, sperando di ricevere subito un sms.Delle lacrime di tensione le rigarono il viso e s�accinse a scopare il salotto con l�orecchio teso, trasalendo ogni volta che sentiva qualcuno passare dal pianerottolo.Dopo una mezz�oretta sentì squillare il campanello. Ci mise un po� a decidere se aprire.Annamaria la minacciò che sarebbe entrata con le chiavi del portinaio e allora sarebbe stati guai per lei, guai seri.-Un momento, vengo, vengo- Grazia finse d�essere dall�altra parte della casa e aprì:-Ma guarda che signorinetta abbiamo qui! Ma fatti vedere!- Grazia era immobile, mentre Annamaria chiuse la porta e le girava intorno sfiorandola:-Stai pure comoda, verme, eh? Saluta come si deve, reginella della mia merda!-Una forte frustata raggiunse il petto e la camicia si sbottonò, sgusciando le tette. Grazia si prostrò ai piedi dell�aguzzina, la quale l�afferrò per i capelli e si svuotò la vescica come di consueto:-Ringraziami cesso d�un verme!--Grazie, mia dolcissima ...
    ... Padrona per avermi offerto il suo liquido dorato!- Rispose la schiava, nel modo più accondiscendente possibile, ma rendendosi conto che era del tutto inutile: Annamaria l�avrebbe torturata ed umiliata fino a distruggerla nell�animo.Avrebbe voluto scomparire, rivoltarsi, ma si rendeva conto che la corporatura e la forza di quella donna era troppo grande rispetto alla sua, oltre al fatto d�essere legata mani e piedi dalle catenelle imposte da Giovanni. Era disperata, in trappola ed una rabbia impotente le montava dentro.Annamaria, invece, senza esserne cosciente, aveva trovato in Grazia un bersaglio per sfogare la rabbia d�esser nata donna. Ecco perché era così perfida e godeva a stuprarla, ad annientarla.Fin da piccola aveva sofferto l�appartenenza al suo sesso e giocava sempre coi maschi, illudendosi d�essere accettata come uno di loro: faceva a botte e si cimentava nelle gare di forza fisica, riuscendo anche a vincere, ma verso i dieci anni, la magia si ruppe e, con una delusione cocente d�impotenza, fu costretta a riconoscersi femmina. D�improvviso si sentì diversa, emarginata, inferiore.Il gioco era cimentarsi a chi pisciava più lontano. Loro tiravano fuori il loro pene e lei con imbarazzo, li guardava invidiosa.S�accorsero subito del suo stato d�animo e cominciarono a prenderla in giro. Solleticati dalla curiosità innocente dei bambini, la circondarono, imponendole di calarsi i pantaloncini.Per la prima volta si sentì pervasa da un senso di vergogna e fece per scappar via, ...
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