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La donna che cambiò nome
Data: 27/02/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Philosm
... nei lamenti inequivocabili di un acuto orgasmo.Era immersa in quell�attimo di beatitudine, gl�occhi chiusi ed il viso disteso, quando sentì un dolore lancinante alla vagina.Roberto aveva ripreso a frustarla, questa volta sulla parte che aveva appena massaggiato in ben altro modo.Ricominciò con urla soffocate e scomposte, rimbalzando col corpo ad ogni colpo ricevuto. Il dolore intenso, da locale, si spandeva in tutta lei, sprofondandola in un torpore�terribile�terribilmente piacevole� E venne, venne di nuovo, sentendosi fradicia d�umori e forse di sangue.Roberto la rigirò. Ora le sue membra erano incrociate e tirate verso le sponde del letto alle quali erano legate.Alle quali si era legata.Roberto era sopra di lei, lo vedeva con la coda dell�occhio.Sentì scostarsi le natiche e qualcosa che s�introduceva dentro: freddo. Le stava ficcando il manico della frusta.Avrebbe voluto urlare la sua protesta, ma, impedita dal bavaglio, iniziò a muggire, con voce ormai roca e spezzata, mentre un rivolo di saliva le usciva dalla bocca, ma Roberto sembrava bearsi di quella scena e insisteva a penetrarla in quel modo.Spingeva l�arnese dentro e lo rigirava, per allargare il buco stretto per la paura. Poi, quando decise che s�era dilatato a sufficienza, glie lo tolse e al suo posto mise il suo pene turgido ed eccitatissimo.La penetrò lentamente: prima solo il glande, di forza, facendola sussultare dal dolore e poi ci mise un minuto d�orologio per arrivare a sentire il suo ventre appoggiarsi ...
... sulle natiche.A Grazia sembrò tanto lungo, che ebbe l�impressione d�essere sfondata da un palo della luce. Emise un lungo, rauco lamento, serrando gli occhi e afferrando con le mani i lembi delle lenzuola.Poi Roberto cominciò a stantuffarla ad un ritmo sempre più veloce, finché le riempì le viscere d�abbondante sborra.Le stette dentro ancora un poco e poi con uno strattone uscì.Grazia giaceva immobile sul letto.Lui la girò a pancia in su: aveva gli occhi pieni di lacrime.Le tolse il bavaglio, l�aiutò a togliere la palla da tennis e prima che lei riuscisse a pronunciare una sillaba, le stampò un bacio sulla bocca. Si baciarono a lungo, ma quando lui si scostò, le impose:-Zitta, troia! Non una parola!--..?!�-Si avvicinò alle catene e le slegò le caviglie, mentre le diceva:-E� inutile che neghi! Ti piace e hai goduto come una troia!--Ma�--Taci! Ho detto di stare zitta! Troie come te non hanno il permesso di parlare!--Ma io�Ahiaaa! Nohoo, Bastahaa- Venne raggiunta da frustate.-Basta, No? Che parole! Ma non senti che ad ogni colpo ti bagni come una porcella?- Le aveva ficcato di nuovo la mano in mezzo alle gambe e glie l�aveva fatta annusare.-Lecca, troia! Lecca i tuoi umori!- Le impose.Grazia eseguì, ma una lacrima le scese lentamente s�una guancia.Le slegò anche le mani. Lei si massaggiò i polsi e le caviglie.Roberto si accostò di nuovo teneramente e le sussurrò:-M�hai svelato un lato di te che non conoscevo. Mi piace, mi piace molto. Cercherò d�essere all�altezza del ruolo che mi ...