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La donna che cambiò nome
Data: 27/02/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Philosm
... coinvolgermi in storie strane�.Non la voglio più vedere quella lì�--Guarda che sei tu�.Ne sei coinvolto per forza�--�Ma ora sono cazzi tuoi�Non vorrai mica portartela dietro!--�Vedi che non capisci?...Voglio solo qualche consiglio�Sono sicuro che mi potrai aiutare�Con la tua esperienza�--Di cosa?...Va beh�Se ti posso aiutare a�Usarla meglio�--Non si tratta di questo�Stiamo benissimo insieme�--E allora?!--Te lo detto, non ho voglia di parlarne al telefono�.-Va bene�A domani, allora�--Ciao�E grazie�--Figurati, ciao Giò-Giovanni rimase perplesso. Forse aveva sopravvalutato Roberto. Chissà come prenderà la faccenda. Però era un uomo con molte risorse e l�aveva messo lui in questo pasticcio. Doveva aiutarlo, se non altro per la loro decennale amicizia.Alzò la tapparella e mise un po� in ordine la camera. Stava temporeggiando prima di tornare da Grazia e ricominciare quel gioco impegnativo e spietato, assumere un ruolo che lo poneva in contraddizione con la sua indole e il sentimento che provava per lei.Si poteva raggiungere l�anticamera anche passando attraverso il salotto, raggiunto dalla camera da letto, oltre che percorrere un corridoio, così decise di spiare Grazia senza essere visto.Era percorsa da tremori in tutto il corpo e mugolava sommessamente per il godimento obbligato di quell�apparecchio stimolatore posto sulla clitoride.L�unica gamba di sostegno era un poco piegata, mentre i seni erano arrossati e tesi dalle corde tirate. Le braccia stanche tremavano anch�esse per lo ...
... sforzo di sostenere gl�indumenti appesi e la pila di cappelli in testa stava per crollare.Grazia continuava a resistere con abnegazione riconoscendosi acriticamente nel ruolo assegnatole, come se il rapporto diverso con Giovanni ed i suoi discorsi non fossero mai esistiti, cancellati da una notte e da ricordi, evidentemente più forti ed impressi nell�animo di quella disgraziata.Lui le passò accanto e le disse con tono perfido:-Ti diverti, eh?-Lei mugolo più forte e disperata, ma Giovanni le impose silenzio:-Gl�attaccapanni non parlano, imbecille!- Le risistemò i cappelli ben calcati sulla testa, le alzò le braccia com�erano all�inizio e le accarezzò le tette con le strisce di cuoio della frusta, con la minaccia silente di punirla se avesse trasgredito i suoi ordini.Grazia ammutolì di colpo, lo sguardo sorpreso; sporse leggermente la testa, ma la rimise dritta, sentendo la pila di cappelli muoversi e vacillare.Giovanni si diresse in salotto, facendo finta di disinteressarsene e scomparendo alla sua vista.Aspettò seduto in poltrona e con un libro in mano che Grazia desse segni d�insofferenza. Ogni tanto sporgeva lo sguardo per controllarla, ma lei continuava imperterrita a comportarsi come una schiava, in quel gioco di sfida perdente che l�avrebbe portata, prima o poi, a trasgredire gl�ordini del Padrone: far cadere gl�indumenti o urlare, oppure tutt�e due le cose.Conosceva la sua resistenza e si mise il cuore in pace, convinto che sarebbe restata in quella posizione ancora un ...