1. Al mare - le rivali - 4 parte


    Data: 02/03/2021, Categorie: Etero Autore: Sabrinazeta

    ... di un giovane uomo. Doveva esserne orgoglioso, a giudicare dalla sicurezza che sembrava avere in quella foto. Aveva avuto la malizia di stirare bene l’elastico degli slip così che potessero aderire meglio e tenendolo in diagonale, la punta faceva appena capolino.
    
    Non aveva ancora la carnosità di quello di un uomo, ma sicuramente l’aspetto turgido tradiva qualche giorno di astinenza, tant’è che palle e cazzo facevano un tutt’uno.
    
    Era la sua risposta alla mia foto. In fondo non era scaduto nella volgarità di molti uomini che non hanno ancora capito, che è sempre meglio bluffare che scoprire “il gioco”, quando si vuol usare la carta della seduzione.
    
    “Mi sembra ti vadano un po’ stretti, mi sa che la tua mamma crede ancora che tu sei un bambino,
    
    ma è evidente che non lo sei più…” fu la mia risposta.
    
    Improvvisamente ritornai energica e un leggero sfarfallio nello stomaco si impadronì di me.
    
    Stavo bene, stavo meglio.
    
    “Stasera ci sono i fuochi…” rispose subito Giulio alludendo alla festa in spiaggia.
    
    “Ci sarà tanta confusione fino a tardi… se scendiamo” dissi trattenendo il respiro in attesa della risposta del giovane.
    
    “Se scendiamo…ma possiamo fare tardi senza scendere” disse lui.
    
    A questo punto, la tensione era alta e la risposta sbagliata avrebbe potuto rovinare tutto.
    
    Non ebbi modo di finire di pensare a cosa rispondere, che mi scrisse ancora.
    
    “Ho voglia di Te…” doveva aver fatto un respiro profondo per scrivere una frase del genere ad ...
    ... una donna come me.
    
    Avrei potuto offendermi, avrei potuto respingerlo per non avermi dato il tempo di scegliere, avrei potuto rompere questo gioco tra noi, solo per dargli una lezione su quali cose si dicono e quali vanno solo accennate, perché evocarle a volte vuol dire perderle. Avrei potuto fare la stronza.
    
    Ma il mio corpo aveva già deciso per me e nessuno scrupolo era stato abbastanza convincente da fermare la voglia di trovarsi tra le braccia di quel ragazzo.
    
    Farlo venire in camera per tutta la notte era troppo rischioso. Si sarebbe saputo prima o poi e non volevo passare per quella che non sono, perché quello che stava accadendo era qualcosa di diverso. Di speciale.
    
    Ma in cima al monte a qualche chilometro da qui, c’era un piccolo albergo per viaggiatori, che guardava sul mare, un luogo tranquillo e anonimo dove avremmo potuto stare soli.
    
    Non so come mi venne in mente o forse ci avevo sempre pensato e così mandai la mia risposta.
    
    “Fatti trovare cento passi dall’albergo sulla strada che va al monte….ti porto lontano stanotte” gli dissi e corsi a prepararmi senza neanche il dubbio che potesse rifiutare.
    
    Volevo farmi trovare più attraente che mai e così indossai un finissimo tanga nero su una depilazione vellutata e dei pantaloni di lino bianco e dalla foggia larga, sandali neri e una canotta molto scollata rossa e legata dietro il collo, senza reggiseno così da farmi desiderare fin da subito, non volevo che avesse dubbi sul nostro destino di quella ...