Io Sono Elbe |6| St. Pauli
Data: 22/12/2017,
Categorie:
pulp,
Autore: Cigno
... essere un convinto sostenitore dell'economia Keynesiana!” rispose Alice. Voleva rimanere cauta. Definirsi una psicoterapeuta non era il suo obbiettivo, in quel momento. D'altronde, il suo obbiettivo era sempre stato quello di rimanere anonima, fin dal primo contatto in treno. Lei, in quell'istante, era Gaia. Viaggiatrice solitaria in compagnia di un ragazzo tedesco, in una città tedesca. Non poteva tradirsi. “Sarà stato uno spasso, durante le feste!” Rispose Norman, divertito. Alice sorrise. Il suo paziente Bates, non di certo un suo amico, era un professore Universitario e le aveva spiegato un paio di concetti di macroeconomia durante alcune sedute di psicoterapia. Alice lo lasciava sfogare aiutandolo ad immergersi nel proprio mondo, con lo scopo di indurlo in un rilassamento ed essere dunque predisposto ad una analisi introspettiva. “Beh... era un tipino particolare. Tuttavia, ricordo ancora qualche concetto base che provò a spiegarmi.” rispose Alice. Norman le rivolse un'occhiata carica di curiosità. “Non vuoi proprio dirmi i motivi per cui sei qui, vero?” chiese. Alice rimase a guardare il vuoto. La domanda che aleggiava per tutta la sera era finalmente giunta. Chi sei e Cosa ci fai qui? Stava per cambiare strategia, il ragazzo! Era stata una serata abbastanza tranquilla, volutamente dominata da discussioni superficiali e da una strana tensione nell'aria. Qualcosa di non detto o non dichiarato. Adesso, Norman stava passando all'attacco. “Sono qui per incontrare ...
... qualcuno...” rispose Alice, timidamente. Nel momento esatto in cui quelle parole uscivano dalla sua bocca, il suo pensiero ritornava a Cleopatra e alla sua mancata risposta. E se non fosse esistita alcuna Cleopatra? E se la soluzione fosse sbagliata? Cosa ci faceva, lì, dopotutto? “Strano. Hai controllato molte volte il cellulare, da quando sei arrivata. Tuttavia mi son permesso di notare che non sei stata ancora contattata da nessuno, mentre sei qui. Sicuro che vada tutto apposto...?” domandò Norman. Alice non voleva accusare il colpo più di quanto non avesse fatto fino a quel momento. “Ma certo...! Vedi, caro il mio giovanotto” rispose Alice usando un tono di voce da maestrina “Noi abbiamo dei modi diversi di comunicare rispetto a voi giovani!” rispose a tono. Evidenziare la differenza di età poneva Alice in posizione di superiorità rispetto a Norman. Era un modo per mantenere le distanze e al tempo stesso evitare che l'esuberanza del ragazzo la prevaricasse. Norman si rabbuiò. Le reazioni estremamente difensive della donna erano sospette ma al tempo stesso legittime. Chi era lui, d'altronde, per farle tutte quelle domande? Nessuno si sarebbe fidato di una persona così curiosa, conosciuta per caso. Già, nessuno. Eppure, quella Gaia aveva accettato un suo invito a cena. Stava passeggiando con lui lungo i padiglioni del Fischmarkt. Era apparentemente senza destinazione. Sola, errante e meditabonda. Probabilmente bidonata da qualcuno. Riusciva a scorgere elementi di delusione, nel suo ...