Io Sono Elbe |6| St. Pauli
Data: 22/12/2017,
Categorie:
pulp,
Autore: Cigno
... volto. “Non intendo farmi gli affari tuoi, Gaia. Cercavo solo di fare conversazione. Mi sei sembrata fin da subito una donna parecchio attraente, sotto molti punti di vista. Tuttavia, non credo tu sia costretta a seguirmi né a rispondermi. Se hai altri impegni, e so che li hai, io non voglio ostacolarli.” disse Norman, con tono distaccato. Alice rallentò il passo, fino a fermarsi del tutto. Era forse uno strano meccanismo di psicologia inversa? Ti dico ciò che non voglio tu faccia di modo che tu risponda in modo esattamente contrario. Norman fece qualche passo in avanti prima di rendersi conto che l'effetto delle sue parole avevano fatto arrestare la donna viaggiatrice. Si voltò verso di lei, con sguardo interrogativo. Un'occhiata intensa attraversò la distanza che li separava per circa un minuto. Erano sguardi carichi di dubbio. Emotivamente molto contrastanti. Riuscivano a fatica a guardarsi l'uno negli occhi dell'altro per paura di rivelare tratti della propria personalità. Norman ne era incuriosito perché riconosceva le grandi doti deduttive della donna. Alice ne era intimorita perché avrebbe dovuto spiegare troppe cose che non avevano apparentemente senso. Innanzitutto, era difficile per lei sentirsi una Gaia. Era ormai da tutta la sera che, agli occhi di quell'uomo, lei possedeva quel nome. Un carico difficile da gestire. Inoltre, era alquanto complicato dedicare le proprie attività mentali a quello strano incontro, quando a poca distanza c'era l'oggetto della sua ...
... ricerca: Cleopatra. Perché era partita? Se lo domandava spesso, in quei giorni di viaggio. Se lo chiese quando acquistò i biglietti aerei. Se lo domandò in Aeroporto. Se lo domandò in treno. Se lo stava chiedendo quella sera, su quella battigia. Cosa l'aveva spinta a cercare un'anonima poetessa in un posto tanto lontano da casa? Cosa sperava di ottenere? Tutte quelle domande non esistevano soltanto nella sua testa. Venivano tutte pronunciate e interpretate da Norman, il curioso ragazzo conosciuto in treno con cui stava intraprendendo lo sguardo più lungo e intenso che le fosse mai capitato. Sembrò un'eternità. Si cercarono con gli occhi. Osservarono i rispettivi tratti fisionomici. Lei era focalizzata sugli zigomi alti e ripidi, la barba curata, il ciuffo biondo. Lui ammirava i capelli sciolti e adagiati sulle spalle, la delicatezza del profilo del naso, lo sbattere delle sopracciglia. Avvolti nella notte, lungo la riva Nord del fiume Elbe, Alice e Norman si ritrovarono vicini più di quanto fosse preventivato all'inizio. Sapeva di piacere a quell'uomo. Era una sensazione che non provava da molto tempo. Perfino la sensazione di piacere a qualcuno è da considerarsi un potere. Lei deteneva dunque il potere. Doveva solo sapere come gestirlo. Come affrontarlo senza esserne succube. Norman realizzò di non avere davanti soltanto una bella donna, qualche anno più grande, proveniente da un lontano paese. Aveva di fronte a sé una sorta di mistero, volutamente criptato dal suo modo di ...