1. Il mio professore


    Data: 07/03/2021, Categorie: Sentimentali Autore: Veronica004, Fonte: EroticiRacconti

    ... libri, continuavo a dargli del lei -volevo restituirle solo i libri non le ruberò altro tempo!- glieli posai davanti -Grazie ancora- dissi, ero frettolosa, annaspavo con le parole, volevo fuggire, sentivo arrivare un fiume in piena dagli occhi, il cuore mi esplodeva, dovevo fuggire prima di non riuscire più a controllarmi. Lui mi guardava intontito, non stava trovando le parole, aveva capito che qualcosa non andava, non era una semplice giornata “no”, qualcosa si era rotto. Vedere lui in difficoltà, se da una parte mi fece sentire meno impacciata dall'altra mi fece sentire più in colpa come se gli dovessi delle spiegazioni. Stava per dire qualcosa, qualsiasi cosa fosse l'ho interruppi, -Mi scusi devo proprio scappare, mi sono appena ricordata di avere un impegno urgente- mentre parlavo con la voce rotta indietreggiavo -grazie di tutto, non lo dimenticherò!- Mi girai e aprì la porta. Sentì il rumore della sedia mentre scattava in piedi -Aspetta! Non andartene- le mie difese crollarono, strinsi forte gli occhi, delle lacrime rigarono il mio volto, cercavo inutilmente di trattenerle, sentì i suoi passi dietro di me, si era avvicinato. Avevo ancora il manico della porta socchiusa stretto in mano, la chiusi istintivamente, non so se perché avessi paura che qualcuno mi vedesse piangere dalla fessura o perché volessi rimanere, ma rimasi con il manico in mano pronta a scattare, come potevo voltarmi? Mostrarmi visibilmente scossa, cosa avrebbe pensato? -Ti prego, non andartene- ...
    ... sussuró, non mi aveva mai parlato così, mi voltai cercando prima, inutilmente, di asciugare le lacrime, -Mi dica- un ridicolo tentativo di far finta di niente. Quello che vidi mi sorprese: aveva gli occhi lucidi o erano i miei occhi appannati a farmi vedere male? Aveva le mani in tasca, come faceva spesso, era visibilmente imbarazzato. Sempre detto che dietro quell'aria sicura c’era un timidone. -Io...non so cosa dire- disse, buttai gli occhi al cielo per trattenere altre lacrime che sgorgavano -Ah beh allora siamo apposto! Posso stare tranquilla- pensai, lui lesse la mia reazione: un misto di sconforto e dolore - No...non mi fraintendere è che non mi era mai successa una cosa del genere prima d'ora - non riuscivo a credere a quello che stavo sentendo, ma di che cosa stavamo parlando? -Neanche a me- furono le sole insulse parole che mi uscirono dalla bocca, lo guardavo impaziente e pensavo -Liberami, liberami da questa tortura!- a mala pena mi reggevo in piedi, avevo da una parte la porta dall'altra lui, non mi era mai stato così vicino, la tensione tra di noi si poteva tagliare con un coltello. Posò prima una mano poi l'altra sul mio volto raccogliendo le lacrime che correvano veloci lungo il mio collo, (da quanto non piangevo così?) il suo tocco mi fece fremere, fino a quel momento guardarlo negli occhi mi aveva sempre innervosito, stavolta ne ero persa completamente, sentì finalmente una strana sensazione di calma, in contrasto con la mia anima irrequieta. I nostri respiri ...
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