-
L'alieva e la martire (La santa-puttana) 2.a parte
Data: 09/03/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Tibet
L'ALLIEVA E LA MARTIRE. (LA SANTA PUTTANA) 1.parte: https://www.eroticiracconti.it/racconto/28928-l-allieva-e-la-martire-la-santaputtana-1a-parte LEI Mi annoio. Vedere lei che deve succhiare questi cazzi mi eccita relativamente ma voglio di più. Fremo aspettando il momento che sarà mia. Completamente in mia balia. Controllo la mia impazienza... ora la martire è nel recinto dei porci. Lasciamola godere. Il mio mentore la guarda, sembra eccitato. Non mi piace che sia preso da questa ragazzina. Non voglio altre femmine nel mio territorio. Io... sono la sua unica allieva e complice. Ora l'hanno alzata di peso, voltata e poi fatta chinare, la santa-vergine gode di loro e della sua umiliazione, ha le braccia appoggiate al sedile... la posseggono a turno. Uno dopo l'altro le infilano il loro cazzo nella figa sfatta dall'uso. Aspetto... mi sento bagnare, riconosco che mi piacerebbe essere al suo posto. Ma non è questa l'occasione. Aspetto. Il mio maestro decide. -Scendi... voglio che sia presa nel culo... sfondata da tutti. Fai che avvenga.- Esco dalla macchina. Mi faccio spazio tra i porci e trovo lei ancora chinata sul sedile, è livida nella poca luce, ricoperta di sudore e umori sparsi ovunque sul suo corpo. Il suo petto si muove in preda ad un forte ansimare. Levo via l'uomo che ancora la sta montando. L'improvvisa interruzione desta in lei una sensazione di sorpresa. E' accucciata, ancora gomiti sul sedile e culo in su. E' arrossata, le infilo due dita in figa ed è come ...
... affondare nel burro caldo. Gratto un po' dentro con le mie unghie, si lamenta... le faccio male, voglio farle male. La santa è diventata scrofa. Non tornerà più immacolata. Non era forse ciò che desiderava? Dovrà vivere il suo ultimo supplizio, ma per ora deve finire questa fase per passare alla successiva. Il mio maestro mi guarda. E' conscio che deve lasciarmi fare, non intervenire anche se basta un suo gesto per correggere la mia azione. Devono averla resa docile e remissiva tutti quei cazzi, poiché quando le lego il collare al collo non protesta. E' ancora assuefatta, la sua bocca dischiusa sembra implorare ancora. Le passo una mano sui capelli scombinati e le sussurro... . -Ne vuoi ancora, vero?- Annuisce come una bambina. Una infantile e sciocca creatura. -Allora adesso farai ciò che io ti dico... sarai la mia cagna...- Lego il cordino al suo collare e la tiro fuori dall'auto, inizia a gattonare lentamente. Geme un po', si lamenta del dolore che prova posando le ginocchia sull'asfalto ruvido, ma appena le strofino il clitoride con un dito sussulta e trema tutta. Gode di molti orgasmi, è sensibile ormai, per merito dei porci che ogni tanto allungano le mani verso lei per palparla. Do io il ritmo. Sotto lo sguardo pieno di libidine degli uomini le tiro la testa contro il mio ventre. Sento il suo viso sulla mia figa. Ma... non capisce che dovrebbe leccarmi ora? Stringo la sua testa tra le cosce, mi sporgo in avanti e le allargo il culo con le mani. Dico ai porci. -Solo qui! Solo ...