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L'alieva e la martire (La santa-puttana) 2.a parte
Data: 09/03/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Tibet
... inferocita. Ora è l'ano della martire ad essere interessato dalla mano guantata che e' tutta intenta a spingersi dentro freneticamente Sara' sublimata abbastanza? Avrà goduto del martirio? La trasformazione dovrebbe essere completata... da santa a puttana quando si dibatteva nel recinto dei maiali, poi da scrofa a santa nella sofferenza di quest'ultima tortura. O... ormai tutto si e' mescolato come in ognuno di noi? Fermo la mia allieva. La trattengo dalle braccia, dalle mani mentre è all'opera in una feroce serie di morsi. Le sta strappando i capezzoli con i denti. Si agita, si divincola...la frenesia la stava rapendo, conosco quel suo sguardo e se la lasciassi conti uare ora, proprio ora... potrebbe uccidere. Si... potrebbe mordere, mordere fino ad uccidere, diventare un belva smaniosa di sangue. Ha il fiato corto e il suo viso denota un torbido turbamento, ha goduto, quello che ha fatto le ha dato il solito acre piacere. -Viene con noi, la portiamo a casa nostra...- -Col cazzo che ci viene! Non la voglio! No! questa troia resta qui, ...
... legata alla catena...- Finisce che cede nonostante la sua profonda antipatia. Ore dopo le guardo mentre sono entrambe nella vasca idromassaggio. La mia allieva le sta lavando la folta chioma nera lorda di sborra. La lava delicatamente, niente rivela la ferocia di appena poco tempo prima. Lava anche se stessa. Non è sporca fuori come la martire. Probabile che si senta sporca dentro, uno sporco che l'acqua da sola non lava. Ma è questo il risvolto della medaglia di chi come noi è in cerca di un particolare godimento. E forse anch'io a breve mi laverò come loro. Fuori, la mia corazza esteriore. Poi... pomata lenitiva, delle compresse di antinfiammatorio e antidolorifico, fu messa a letto e dormì profondamente fino al pomeriggio seguente. La ragazza fu rispedita a casa. Abbracciò entrambi prima di riprendere il suo zainetto e andarsene. Non molto dopo ci richiamò. Non le rispondemmo. Il dolore, la perversione... sono una droga maledetta. Io ne so qualcosa. Una volta presa quella strada e' difficile tornare indietro. Fiore e Tibet. da Sempretibet blog