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Un bel culo
Data: 10/03/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: Abidibbi
Paola aveva un bel culo. Gli uomini che si accorgevano della sua presenza non potevano fare a meno di abbassare di sfuggita lo sguardo e accarezzarlo con un' occhiata. Lei, che in adolescenza ne era imbarazzata, da adulta ne aveva preso coscienza e si muoveva in modo da rendere questo atto possibile, guardando altrove, ridendo, dicendo sciocchezze, girandosi... come se sapesse che la coazione era irresistibile e non volesse imbarazzare i suoi ammiratori guardandoli un po’ troppo fissamente negli occhi con il suo sguardo leggermente strabico. Non che si vestisse in modo appariscene, tutt’altro. Non era nemmeno bella. Ma aveva un bel culo. Largo, naturalmente vasto, rotondo, un po’ a chitarra ma quel tanto che basta. Un po’ di cellulite, ma davvero solo un po’. Quando metteva dei pantaloni leggeri, aveva cura di indossare, sotto, uno string praticamente invisibile, che valorizzava le sue rotondità. L’anello muscoloso fioriva in mezzo ad un piccolo ma fitto cespuglio di peli, simili a quelli due o tre che spuntavano da un neo al lato della bocca, quel tipo di difetto che di solito viene considerato grazioso. Lei non si curava di tagliarli spesso ed era impossibile non accorgersene, anche perché ogni tanto la punta della lingua appariva fra le labbra e si piegava a sentirne le punte, e aveva l'abitudine di spogere leggermente le labbra dopo questa operazione. Tutto questo contribuiva a svegliare l’attenzione che poi si indirizzava, in modo oscuro ma infallibile, verso la ...
... parte opposta del suo corpo; della quale anticipava in qualche modo il mistero. No, Paola non era bella. Ma il culo, il culo, il culo, appunto, in mezzo al quale un ciuffetto di peli appariva come un timido animale che voglia prendere aria. Aveva sposato a ventisette anni un medico che ne aveva quarantatré. All’inizio si erano abbastanza divertiti a letto, poi le cose fra loro si erano calmate e il sesso era diventato sempre più raro. Continuavano a stare insieme più per abitudine che per interesse reciproco, e in lui anzi era nato un sentimento di distacco e quasi di repulsione per certe caratteristiche di sua moglie che dentro di sé considerava un po’ bestiali. Si contentava di godersi di tanto in tanto le grazie di qualche giovane infermiera dell’ospedale. Lei non diceva nulla, tanto poco ormai era l’interesse residuo che aveva per quell’uomo sulla soglia dei sessant’anni. Avevano provato ad eccitarsi con qualche giornale porno, ma era una cosa così noiosa... Con gli estranei era l’esatto opposto. Quando usciva a fare la spesa sentiva gli occhi di maschi vigorosi e volitivi che la seguivano. Sapeva dove guardavano e, quando era giovane e paurosa, cercava di camminare in modo da non far ondeggiare troppo quella parte del corpo. Ma otteneva l’effetto di muoversi in modo leggermente innaturale e, come spesso succede quando Sua Maestà il senso partecipa al gioco, questo sortiva l’effetto opposto. Se guardava in una vetrina o passava davanti ad uno specchio vedeva con la coda ...