Era una notte buia e tempestosa - 3
Data: 11/03/2021,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: adad, Fonte: Annunci69
... Sandro gli tolse le mutandine, sfilandogliele dalle gambe e gettandole da una parte. Ora il cazzo di Roberto si protendeva fiero e poderoso, dritto verso le sue labbra e lui non esitò un momento a farsi scivolare in bocca il glande sugoso e iniziare a succhiarlo. Che buon sapore quella giovane, turgida carne, e quel sughetto fluente!
Ma l’altro era avido non meno di lui di un simile pasto, così con un gemito gli afferrò la testa lo allontanò; poi lo prese per mano e lo tirò verso il folto tappeto davanti al camino; lì si distesero a sessantanove e presero a cibarsi con ingordigia l’uno dell’altro. Si succhiarono voracemente, finché la panna cominciò a montare nei loro coglioni pressurizzati. Roberto fu il primo a venire: con un profondo gemito di gola, inarcò la schiena e contrasse il bacino, mentre a scatti il suo nerchio scaricava ondate di morbida crema nella bocca anelante di Sandro; il quale subito dopo gli restituì la cortesia, alimentandolo copiosamente col suo denso siero colloso.
Entrambi gustarono quanto di meglio l’altro gli offriva, poi si abbracciarono e si baciarono, mescolando nelle loro bocche i rispettivi sapori. Rimasero un pezzo avvinti strettamente, senza parlare, godendosi il tepore del fuoco e la dolcezza della loro intimità.
Poi, Roberto allungò la mano al cazzo di Sandro e lo trovò di nuovo duro. Sandro, in risposta, allungò la mano a carezzargli le chiappe levigate… Si fissarono negli occhi intensamente.
“Ti voglio.”, mormorò.
“Sì”, ...
... sospirò Roberto e, scioltosi dall’abbraccio, si pose in ginocchio, con la fronte poggiata a terra e il culo puntato per aria, pronto ad accoglierlo.
Sandro gli si accovacciò dietro, baciò e leccò la liscia rotondità di entrambi i globi carnosi, poi li aprì con le mani che gli tremavano e rimase ad ammirare il bocciolo d’un tenero incarnato, che pareva ammiccare verso di lui.
Lo guardò a lungo, infine con un fremito d’emozione ci poggiò sopra le labbra. Un sospiro profondo fu la risposta di Roberto. Sandro leccò a lungo il forellino contratto: era ancora vergine, non ne aveva alcun dubbio. Lo pungolò con la punta della lingua, ci scivolò dentro, lo riempì di saliva.
“Ti prego…”, gemette il giovane alla fine.
Sandro, allora, ci puntò sopra il glande rorido di umori e spinse dentro. L’affondo fu immediato, con tutto quel lubrificante, ma atroce fu il dolore che ne provò Roberto, per la prima volta violato.
Gli venne istintivo divincolarsi, ma Sandro lo tenne saldamente e proseguì la sua implacabile avanzata, sapendo che era quello l’unico modo per superare in fretta il disagio della penetrazione. E infatti, non era ancora del tutto dentro, che Roberto era già più calmo e fu con gemito di soddisfazione che accolse infine l’intero ingresso di Sandro nel suo stretto canale.
Quasi incredulo di essere riuscito ad accogliere un corpo così grosso nel suo minuscolo orifizio, il giovane si allungò la mano fra le gambe e si toccò il buco stirato, facendo il giro dell’intera ...