1. Era una notte buia e tempestosa - 3


    Data: 11/03/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... un’intensità che Sandro non avrebbe mai più dimenticato.
    
    “Io vorrei che tu restassi per sempre!”, rispose.
    
    “Non pensi che sia troppo presto per deciderlo già ora?”, gli chiese Sandro, stringendogli con più forza la mano.
    
    Roberto allungò anche l’altra verso di lui.
    
    “Forse, - rispose – ma perché dobbiamo porcene il problema? Se non cominciamo, non potremo saperlo mai… E’ una giornata così bella oggi…”
    
    “Ok, - annuì Sandro, sorridendo e stringendogli anche l’altra mano – hai ragione… Se non cominciamo, non potremo saperlo mai…E’ una giornata veramente bella oggi!”’’
    
    Rilessi le ultime parole: sì poteva andare. E’ importante chiudere con una bella frase ad effetto: spesso è quella che riesce a dare un tono a tutta la narrazione.
    
    Naturalmente, c’erano aggiustamenti e correzioni da fare, ma ci avrei pensato passandolo al computer. Chiusi la vecchia stilografica e uscii sul balcone: avevo bisogno di respirare un po’ d’aria, dopo una giornata intera chiuso nello studio.
    
    La sera era ormai scesa sulla città.
    
    Sì, ero soddisfatto. Il racconto mi era venuto bene… Forse merito del soggetto, pensai. E in quel momento il ...
    ... “soggetto” si materializzò al mio fianco.
    
    “A che punto sei?”, mi chiese, appoggiandosi coi gomiti alla ringhiera.
    
    “E’ finito, - risposi – strano che non sei già andato a leggerlo.”
    
    “Beh, me l’hai proibito tu di entrare nel tuo studio.”
    
    “Che sciocco… Io non ti ho proibito di entrare nel mio studio, ma solo di leggere i racconti, finché non li ho finiti… E adesso è finito.”
    
    Lui rimase in silenzio per un po’.
    
    “Certe volte mi comporto come un cretino. – osservò poi in tono serio – Scusami…”
    
    “Ma che ti prende stasera, - feci - la smetti di dire sciocchezze?”, e allungai una mano a carezzargli i capelli.
    
    Fu allora che lui si voltò a guardarmi: aveva gli occhi colmi d’amore, di tenerezza, di passione.
    
    “Senti. – mi chiese, e c’era una sorta di timidezza nella sua voce – andiamo a leggerlo insieme il tuo racconto, ti va?”
    
    “Tu leggi, però, e io ti ascolto.”, risposi, passandogli un braccio sulla spalla e rientrando in casa.
    
    Le macchine intanto ronfavano in strada, cinque piani più sotto, come una dolce cantilena.
    
    Le macchine ronfavano in strada... Beh, anche questa è una bella frase ad effetto, non trovate?
    
    (fine)
    
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